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Il Conclave minuto per minuto

La prima fumata (in ritardo di due ore) è nera

Conclave: attesa e tensione tra i cardinali mentre emergono i primi voti e rumors su nuovi papabili

La prima fumata (in ritardo di due ore) è nera

La fumata nera

La fumata è stata nera, e non poteva essere diversamente. Un accordo non c’è, anche se il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ha fatto il suo ingresso in Conclave in maniera “prepotente”, ottenendo qualche voto in più dei 50 che che si prevedevano. Questi, almeno, sono i rumors che si percepiscono nella Sala Stampa della Santa Sede, affollata da quasi tremila tra giornalisti e cine operatori. Indiscrezioni raccolte da chi è riuscito a scambiare poche parole (in verità davvero poche) con qualche cardinale prima che entrasse nella Cappella Sistina. L’attesa della prima fumata è stata accompagnata dal silenzio e dalle preghiere di una piazza San Pietro gremita all’inverosimile: «Mai è accaduta una cosa simile nei conclavi precedenti», dice quasi stupito un anziano prelato che di elezioni di papi, lui ne ha viste molte. Fedeli moltiplicati in piazza e e decuplicati attraverso la copertura planetaria dei mezzi di comunicazione di massa. In quest’occasione, a fare la parte del leone, sono stati i social media che hanno diffuso in tempo reale, seppur in pillole, tutte le fasi che hanno preceduto l’Extra Omnes, fino alla fumata.

Per continuare con le indiscrezioni, altri rumors riferiscono che già alla prima votazione alcuni cardinali abbiano votato per il piemontese (è nato a Cuneo e ha studiato a Torino) Giorgio Marengo, vescovo cattolico, missionario e, dal 2 aprile 2020, prefetto apostolico di Ulan Bator in Mongolia. Il meno italiano tra gli italiani, un nome che potrebbe trovare consensi tra i cardinali d’oriente, gli africani e anche in sud america. «Peccato - aggiunge il prelato di prima - che abbia solo 49 anni, ne compirà 50 a giugno. E in curia c’è la convinzione che sia troppo giovane. Perché c’è bisogno di Un Santo Padre, non di un “padre eterno”». Staremo a vedere. Intanto durante il giuramento, prima dell’Extra Omnes, quasi tutti i cardinali hanno tradito una grande emozione. Qualcuno, addirittura, ha sbagliato a leggere la formula, altri avevamo la voce rotta e le mani tremavano. Quasi tutti gli stranieri, poi, hanno mostrato una pronuncia delle frasi in Latino non proprio ortodossa. Dopo la prima fumata, arrivata in ritardo, i cardinali si sono recati in pullman a Casa Santa Marta per consumare la cena. Infine, ancora qualche riunione, a piccoli gruppi, nelle parti comuni della struttura. Dalle fessure delle persiane sigillate di Santa Marta, flebili luci sono filtrate fino a tarda sera. Insomma, tutto fa pensare che sarà lunga...

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