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Il caso
08 Maggio 2025 - 16:30
Si è diffuso il nome del primario di Radiologia arrestato ieri a Piacenza. Emanuele Michieletti è stato licenziato dopo essere stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e stalking nei confronti di dottoresse e infermiere. Le indagini, condotte dalla polizia, hanno portato alla luce che, durante il suo periodo di lavoro, avrebbe abusato della sua posizione di potere per assaltare le sue vittime, costringendole a rapporti sessuali non solo all’interno dell’ospedale, ma anche in contesti privati. Complessivamente, sono stati registrati 32 episodi, monitorati da intercettazioni e filmati nell’arco di 45 giorni.
Il licenziamento è stato ufficializzato dall’Azienda Usl di Piacenza, che, in seguito ai pareri della direzione sanitaria, ha preso la decisione di allontanare immediatamente Michieletti, con un comunicato firmato dal governatore dell’Emilia Romagna, Michele de Pascale. “La gravità del quadro emerso è tale da giustificare provvedimenti immediati e inequivocabili”, ha dichiarato il presidente. Il governatore ha anche elogiato il coraggio della dottoressa che, per prima, ha deciso di denunciare l’accaduto, dando il via all’indagine che ha portato alla luce un ambiente che, secondo quanto emerso, avrebbe celato silenzi e omertà da parte di chi era a conoscenza della situazione.
La denuncia della collega e la sua denuncia all’autorità competente sono state fondamentali per svelare l’accaduto, ma la vicenda ha suscitato anche durissime reazioni da parte del sindacato dei medici, che ha condannato fermamente quanto accaduto, accusando l’ospedale di essere un luogo in cui, nonostante l’arroganza e la prepotenza del primario, nessuno ha preso provvedimenti tempestivi per fermare le violenze. “Consideriamo inaccettabile che l’ospedale venga descritto come un ambiente omertoso in cui tutti sapevano, ma nessuno ha avuto il coraggio di intervenire”, ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti. L’organizzazione ha anche espresso solidarietà alle vittime e ha ribadito il suo impegno nel difendere la posizione di colleghe e colleghi più vulnerabili all'interno della gerarchia professionale.
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