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Cronaca

Piemonte faro contro lo sfruttamento lavorativo: un modello per l'Italia?

I consiglieri Calderoni e Canalis propongono il Piemonte come esempio nazionale

Piemonte  faro contro lo sfruttamento lavorativo: un modello per l'Italia?

Lo sfruttamento lavorativo continua a rappresentare una piaga sociale che affligge anche le regioni più sviluppate d'Italia. Tuttavia c'è chi intravede nel Piemonte un faro di speranza e un modello da seguire per il resto del Paese. I consiglieri regionali del Partito Democratico Mauro Calderoni e Monica Canalis hanno recentemente sottolineato come il Piemonte possa diventare un esempio nazionale nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo, grazie a buone pratiche già sperimentate sul territorio.

La nascita di un gruppo di lavoro regionale sullo sfruttamento lavorativo, all'interno della commissione legalità del Consiglio Regionale, rappresenta un passo significativo verso un approccio più sistematico e coordinato. Questo gruppo, composto da rappresentanti di tutte le forze politiche, si propone di analizzare e contrastare il fenomeno dello sfruttamento nei settori più vulnerabili come l'agricoltura, la logistica e i servizi. Attraverso la raccolta di dati, l'ascolto delle comunità locali e la promozione di proposte normative, il gruppo intende mettere in campo azioni concrete in sinergia con istituzioni, forze dell'ordine, parti sociali e associazioni.

"Non partiamo da zero", afferma Monica Canalis, sottolineando come in Piemonte esistano già territori che hanno saputo coniugare legalità, tutela del lavoro e sostenibilità sociale. Le amministrazioni locali e le realtà del terzo settore hanno costruito percorsi efficaci per l'accoglienza dei lavoratori stagionali e il contrasto al caporalato. Tuttavia, come evidenzia Mauro Calderoni mancano coordinamento, risorse e una cornice normativa adeguata. Le attuali regole sui flussi dall'estero sono rigide e farraginose e i contratti collettivi non affrontano in modo concreto il tema dell'alloggio, un nodo cruciale per garantire condizioni dignitose a chi lavora nei campi.

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