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Il Caso Garlasco

Garlasco, le “gemelle K” tornano sotto i riflettori: mai indagate, ma ancora al centro del caso Poggi

Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi, riemergono nella nuova inchiesta dopo il ritrovamento di un martello

Garlasco, le “gemelle K” tornano sotto i riflettori: mai indagate, ma ancora al centro del caso Poggi

Stefania e Paola Cappa, soprannominate come le “gemelle K”, sono nuovamente finite sotto i riflettori in seguito alla riapertura dell’attenzione mediatica sul caso Garlasco, relativo all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Sebbene non siano mai state formalmente indagate, le due cugine della vittima sono tornate a far discutere per via di un fotomontaggio rudimentale lasciato nei pressi della villetta di via Pascoli il giorno successivo al delitto.

Nonostante siano completamente estranee ai fatti e non ci siano elementi investigativi a loro carico, Stefania e Paola sono state per anni al centro di speculazioni mediatiche e commenti ostili sui social. A riaccendere i riflettori sul caso è stata la recente scoperta di un martello rinvenuto in una roggia nei pressi della casa della nonna delle gemelle, che potrebbe (ma è ancora da verificare) essere stato l’arma del delitto. Le autorità hanno però chiarito che, in questo nuovo filone, l’unico indagato è Andrea Sempio.

Foto: Andrea Sempio

Le due cugine conducono oggi vite molto diverse, lontane dai riflettori giudiziari. Stefania Cappa è diventata avvocata specializzata in diritto sportivo, mentre Paola Cappa si è affermata come food blogger, organizzatrice di eventi ed esperta di lifestyle, attivissima sui social network. Secondo quanto riportato, Paola ha avviato collaborazioni con testate importanti, e i suoi eventi sono molto seguiti, diventando dei veri e propri must nel settore.

In un verbale del 7 febbraio 2008, Stefania spiegava così l’origine del famoso fotomontaggio: "Quella mattina, già alle 7, i giornalisti erano assiepati davanti casa nostra. I miei zii, Giuseppe e Rita Poggi, si trovavano lì perché non potevano rientrare nella loro abitazione, posta sotto sequestro. Dopo pranzo, alla presenza anche di mia madre, ci chiesero di consegnare ai cronisti una foto di Chiara, da sola o con noi".

Aggiunge poi: "Mio zio ci chiese esplicitamente di non usare immagini in cui apparissero Chiara e Alberto insieme". Le poche foto disponibili di Chiara ritraevano momenti privati, come la cresima o vacanze a Loano. "Per questo motivo", continua Stefania, "decidemmo di comporre una nuova immagine unendo digitalmente una foto di Chiara con una nostra, così da poterne fornire una ai giornalisti".

Foto: fotomontaggio della foto di Chiara 

"Non ricordo se ne parlammo preventivamente con i nostri zii, ma mostrata la foto, le zie — compresa la madre di Chiara — la approvarono. Poi, la lasciammo davanti al cancello di via Pascoli, dove venimmo immediatamente assalite da telecamere e cronisti".

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