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Editoria in Italia
16 Maggio 2025 - 16:23
Dopo la battuta d’arresto già registrata nel 2024, con un calo dello 0,9% rispetto all’anno precedente, il mercato editoriale italiano ha visto nei primi quattro mesi del 2025 un peggioramento della situazione. L’industria dei libri di varia ha infatti subito una riduzione del 3,6% in termini di valore, corrispondente a quasi un milione di copie vendute in meno rispetto al medesimo periodo del 2024. Tra i mercati europei, quello italiano è risultato il più in difficoltà.
Vendite in contrazione su tutti i fronti, ma la quota delle librerie fisiche cresce
Tutte le modalità di distribuzione hanno subito un calo: più marcato nei canali online, la cui quota è scesa al 40%, e nella grande distribuzione, mentre le librerie fisiche hanno visto un incremento della loro quota di mercato. Tuttavia, all’interno delle librerie, le attività indipendenti faticano: negli ultimi dieci anni, secondo i dati di Messaggerie, si sono perse circa 1.000 librerie indipendenti, passando da 2.251 a 1.354 esercizi, un trend preoccupante per la vitalità del settore.
I piccoli editori soffrono più dei grandi
La contrazione coinvolge tutti gli editori, ma con intensità variabile: i grandi gruppi editoriali (con fatturati superiori ai 5 milioni di euro) hanno registrato un calo dell’1,3% a valore, mentre gli editori di dimensioni medie (fatturati tra 1 e 5 milioni) hanno perso il 13,1%. I piccoli editori, con vendite sotto il milione di euro, hanno subito una diminuzione del 7,3%.
Flessioni diffuse tra i generi letterari
Il mercato mostra segnali negativi anche per i bestseller e per diversi generi: narrativa letteraria, fumetti, saggistica e persino il romance registrano un calo nelle vendite. Solo i libri per bambini e ragazzi mostrano un lieve incremento (+5,4%). In particolare, tra i fumetti, i manga continuano a soffrire (-5,8%), mentre i fumetti destinati ai più giovani crescono del 14,5%.
Fattori strutturali e impatti tecnologici
Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), attribuisce questa fase di difficoltà a cause strutturali di lungo periodo, come il calo demografico e i cambiamenti nelle abitudini di lettura determinati dall’avanzamento tecnologico, oltre alle mutate modalità di studio nelle università, che tendono a ridurre l’approfondimento tramite libri tradizionali. Cipolletta ha sottolineato la necessità di una riflessione condivisa e di interventi coordinati tra soggetti pubblici e privati per rilanciare il settore e mantenere il libro al centro della cultura nazionale.
Al Salone del Libro di Torino, focus sul mercato e sulle sfide future
L’analisi dettagliata, basata sui dati NielsenIQ-GfK e altre fonti, è stata presentata durante il Salone del Libro a Torino, dove esperti e rappresentanti di case editrici e gruppi di settore hanno discusso l’andamento attuale e le prospettive del mercato. Tra i temi affrontati, anche il calo dei fondi pubblici e dei bonus cultura, che ha inciso negativamente sulle vendite soprattutto tra i giovani neo-diciottenni.
Prezzi e novità editoriali
Il prezzo medio dei libri venduti nel 2025 si attesta a 14,76 euro, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, mentre le prime dieci novità editoriali hanno venduto quasi un quarto delle copie rispetto al 2024 (-23,9%). Cambia anche il profilo della narrativa più venduta: nel 2024 sei romanzi italiani erano nella top 10, nel 2025 solo due.
Sintesi e prospettive
Il mercato editoriale italiano continua a confrontarsi con molte sfide: il calo dei piccoli editori e delle librerie indipendenti, la competizione con nuove forme di consumo culturale e la necessità di nuove strategie di sostegno. Resta fondamentale un’azione congiunta per valorizzare il ruolo culturale del libro e sostenere un settore chiave per il tessuto sociale e culturale del Paese.
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