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I gruppi di lettura in Italia: un fenomeno silenzioso che coinvolge 300mila appassionati

La ricerca S.T.O.R.I.E. svela i profili, le dinamiche e il valore culturale dei bookclub italiani, con una netta prevalenza femminile e un ruolo chiave per l’editoria indipendente

I gruppi di lettura in Italia: un fenomeno silenzioso che coinvolge 300mila appassionati

La realtà dei gruppi di lettura, noti anche come bookclub, rappresenta un fenomeno culturale in crescita che merita attenzione. Una recente indagine nazionale, intitolata S.T.O.R.I.E., ha offerto uno sguardo approfondito su questo universo. Lo studio, promosso dall’Associazione degli editori indipendenti (ADEI) con il supporto del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, e realizzato in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma e BIBLAB, ha mappato oltre mille gruppi di lettura (il 10% del totale stimato) distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Una rete silenziosa ma attiva: un italiano su 200 ne fa parte

Secondo i dati raccolti, si stima che una persona ogni 200 in Italia partecipi a un gruppo di lettura, per un totale di circa 300mila lettori e lettrici coinvolti. In media, ogni gruppo è formato da 24 membri, di cui circa 14 partecipano con regolarità. Nell’81% dei casi è una donna a coordinare il gruppo, spesso con un alto livello di istruzione. Tuttavia, solo l’1,3% dei partecipanti ha meno di 25 anni: la fascia d’età predominante va dai 45 ai 64 anni.

Non solo lettura: i benefici sono anche sociali e personali

L’aspetto forse più interessante emerso è che il 95% degli intervistati ritiene che partecipare a un gruppo di lettura migliori la propria vita privata, favorendo relazioni, confronto e condivisione. Molti gruppi si incontrano da anni, dimostrando una notevole continuità: solo il 13% è nato nell’ultimo anno, mentre quasi la metà esiste da oltre sei anni.

Letture condivise, esperienze condivise

La discussione attorno ai libri diventa spesso un’occasione per esplorare la propria interiorità. Le tematiche preferite? Sentimenti, identità, vissuti personali. In questo spazio protetto, il libro è un punto di partenza per parlare di sé. I generi scelti sono molteplici e il numero di titoli letti supera i 4.900, con oltre 3.400 autori e autrici citati: un chiaro segnale di bibliodiversità, spesso valorizzata più dall’editoria indipendente che dai grandi gruppi editoriali.

L’editoria indipendente trova terreno fertile nei bookclub

I nomi degli editori più letti non sorprendono: Einaudi (27%) e Adelphi (18%) dominano, ma una presenza significativa è anche quella di case editrici indipendenti come Iperborea, NN Editore, Keller, Neri Pozza e Sur. Questi club, infatti, rappresentano per l’editoria di nicchia un pubblico curioso, attento alla qualità e capace di influenzare anche il mercato librario.

Verso un censimento permanente dei gruppi di lettura

ADEI e Centro per il libro e la lettura auspicano che il progetto S.T.O.R.I.E. diventi un punto di riferimento stabile, trasformandosi in un censimento continuo dei gruppi attivi in Italia. Un modo per valorizzare una rete culturale silenziosa ma fondamentale, capace di alimentare la passione per i libri e costruire comunità basate sulla parola scritta.

Come ha sottolineato Andrea Palombi di ADEI, questi gruppi rappresentano “un mondo finora poco esplorato, ma strategico per il futuro della lettura in Italia”.

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