l'editoriale
Cerca
I dati
21 Maggio 2025 - 21:23
Nel panorama delle locazioni residenziali nelle grandi città italiane, il mercato sta subendo una trasformazione significativa. Affittare una stanza, soprattutto nelle metropoli come Milano, Roma e Bologna, diventa un’impresa complicata a causa dell’aumento dei prezzi e della diffusione di contratti a breve termine. Secondo il report di Idealista relativo al primo trimestre del 2025, il costo medio mensile per una stanza a Milano si attesta intorno ai 700 euro, nonostante un lieve calo del 4,1% rispetto all’anno precedente.
Nelle altre città universitarie e grandi centri urbani si registrano invece rialzi marcati: Bologna arriva a 600 euro (+31,9%), Roma a 550 euro (+14,6%), Firenze tocca i 520 euro con un incremento addirittura superiore al 40%, mentre a Padova la media è di 500 euro, con un aumento superiore al 16%. Su scala nazionale, il prezzo medio per una stanza condivisa è cresciuto dell’11,1% nell’ultimo anno.
Parallelamente al rialzo dei canoni, si assiste a un incremento notevole dei contratti transitori, saliti del 40% in dodici mesi. Questi accordi, con durata da uno a diciotto mesi, sono pensati per rispondere a esigenze temporanee, come trasferimenti di lavoro o stage. Nel primo trimestre 2025 rappresentano un quarto dell’intero mercato delle locazioni, con percentuali ancora più elevate a Milano (31%) e Roma (30%).
Tuttavia, l’uso di tali contratti spesso si discosta dalla normativa prevista dalla legge 431/1998, diventando uno strumento per i proprietari per evitare vincoli contrattuali più rigidi e per aggiornare i canoni più frequentemente, senza rispettare le motivazioni richieste dalla legge.
Il mercato degli affitti si caratterizza oggi per una domanda elevata, guidata da studenti, giovani lavoratori e professionisti che si spostano per motivi di lavoro o studio, in contesti dove acquistare una casa risulta sempre più complicato.
L’offerta invece si sta polarizzando: cresce il numero di immobili disponibili, ma sempre più spesso con formule di locazione a breve termine, che garantiscono redditività maggiore ai proprietari ma minore stabilità agli inquilini. I contratti tradizionali (come i 4+4 o 3+2) diventano difficili da trovare, mentre le soluzioni brevi o turistiche prendono sempre più spazio.
Diverse ragioni spiegano questa dinamica. Il contesto economico generale è segnato da incertezza, con inflazione elevata, tassi d’interesse ancora alti e una mobilità lavorativa in aumento. Le politiche pubbliche sul fronte dell’affitto sono invece carenti: pochi incentivi per gli affitti e un’edilizia popolare che stenta a decollare.
Un fenomeno importante è la trasformazione di molti immobili in affitti brevi turistici (tramite piattaforme come Airbnb e Booking), soprattutto nelle città d’arte, riducendo così la disponibilità di case per abitazioni stabili. Questo crea un effetto a catena che innalza i prezzi e penalizza chi cerca una soluzione abitativa duratura.
Il governo ha iniziato a intervenire con una mappatura degli affitti brevi e nuove normative, oltre a un piano per rafforzare l’edilizia residenziale pubblica. Tuttavia, molti enti locali chiedono strumenti più incisivi, come poteri speciali per limitare le locazioni turistiche, incentivi per affitti a canone concordato e misure per facilitare l’accesso alla casa in affitto.
Nel frattempo, studenti, giovani e famiglie in cerca di stabilità si trovano a fronteggiare un mercato rigido, caratterizzato da prezzi elevati e contratti sempre più brevi e incerti.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..