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La proposta

Regno Unito valuta la castrazione chimica obbligatoria per stupratori e pedofili

Tra le misure per affrontare il sovraffollamento carcerario, il governo propone anche trattamenti farmacologici obbligatori per reati sessuali gravi

Regno Unito valuta la castrazione chimica obbligatoria per stupratori e pedofili

Il governo britannico ha acceso i riflettori sul problema del sovraffollamento nelle carceri proponendo misure radicali tra cui l’introduzione della castrazione chimica obbligatoria per autori di reati sessuali gravi come stupri e abusi su minori. La proposta emerge da un documento della Commissione indipendente sulla riforma della Giustizia, firmato dall’ex ministro David Gauke, che suggerisce contromisure per contenere l’emergenza carceraria.

Attualmente in Inghilterra e Galles la castrazione chimica è una misura volontaria riservata ai detenuti che scelgono questa terapia, con la possibilità di ottenere una riduzione della pena. Secondo quanto riportato dal Telegraph il governo guidato da Keir Starmer starebbe valutando di estendere il programma e di renderlo obbligatorio per determinati reati, con la ministra della Giustizia Shabana Mahmood impegnata a rivedere le leggi che oggi richiedono il consenso medico per l’adozione di tali trattamenti.

Parallelamente il governo ha stanziato quasi 5 miliardi di sterline per la costruzione di nuove strutture penitenziarie nel periodo 2026-2031. Tuttavia il rapporto di Gauke propone anche altre soluzioni come la limitazione dello sconto pena a un terzo del periodo detentivo e l’abolizione delle pene inferiori a un anno che verrebbero sostituite da misure alternative come braccialetti elettronici e arresti domiciliari per i condannati con sentenze più brevi.

Secondo Gauke la gravità della crisi carceraria richiede risposte radicali per garantire la sicurezza del personale e ridurre la recidiva: “Le carceri sovraffollate creano condizioni pericolose e contribuiscono a un ciclo di rilasci d’emergenza che non può continuare. Costruire nuove strutture da sole non basta, servono misure decisive”. Il dibattito è acceso e non mancano le critiche. Alcuni temono che la riforma possa portare a una depenalizzazione di reati come furti e aggressioni mentre altri mettono in guardia sulle possibili ripercussioni per le vittime dei reati sessuali, sottolineando la delicatezza di introdurre trattamenti farmacologici obbligatori per gli autori di tali crimini.

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