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Stati Uniti
23 Maggio 2025 - 09:20
Harvard University (Flickr)
In un nuovo attacco da parte di Donald Trump, l'Università di Harvard, uno degli atenei più prestigiosi degli Stati Uniti, si trova a difendere la propria autonomia accademica da interferenze da parte dell'amministrazione repubblicana.
La segretaria della Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha infatti notificato all'università la sospensione della sua adesione allo Student and Exchange Visitor Program, impedendo di fatto l'ammissione di studenti stranieri. Gli studenti internazionali già iscritti saranno costretti a trasferirsi in altre istituzioni accademiche per evitare la perdita del loro visto. La segretaria Noem ha motivato questa decisione sostenendo che Harvard avrebbe creato "un campus non sicuro" consentendo "le azioni di agitatori anti-americani", prevalentemente studenti stranieri.
Ad Harvard attualmente 6.800 dei 24.596 studenti sono di origine straniera. La segretaria Noem, nella sua lettera, ha dichiarato che questa azione è un avvertimento a tutte le università e istituzioni accademiche, accusando Harvard di favorire violenza e antisemitismo in collaborazione con il partito comunista cinese. Inoltre, ha posto un ultimatum sostenendo che Harvard potrà riacquisire il suo diritto di ospitare studenti stranieri solo se, entro 72 ore, fornirà tutti i materiali audio e video che testimonierebbero eventuali azioni pericolose, minacciose o illegali compiute da studenti internazionali negli ultimi cinque anni.
Il portavoce di Harvard, Jason Newton, ha definito l'azione dell'amministrazione come "illegale" e ha sottolineato la determinazione dell'università a mantenere la sua capacità di accogliere studenti e accademici internazionali provenienti da oltre 140 Paesi, arricchendo in modo incalcolabile sia l'università sia la nazione.
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