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Salute

Ictus sotto i 50? L’allarme cresce: ecco cosa (non) fare per evitarlo

Sempre più casi tra i giovani adulti, soprattutto donne. Sotto accusa stile di vita, alcol, fumo e poca prevenzione

Ictus sotto i 50? L’allarme cresce: ecco cosa (non) fare per evitarlo

Foto di repertorio

L’ictus cerebrale colpisce anche chi ha meno di cinquant’anni. A confermarlo sono i dati diffusi da Alice Italia Odv, l’associazione nazionale per la lotta all’ictus: oggi circa il 10-15% di tutti gli ictus riguarda adulti tra i 18 e i 50 anni, con una prevalenza significativa nel sesso femminile. Una tendenza che preoccupa, anche per le conseguenze durature sulla salute e sulla vita sociale e lavorativa delle persone colpite.

Le cause dell’aumento sono molteplici. Ai fattori di rischio classici — ipertensione, colesterolo alto, diabete, obesità e fumo — si sommano abitudini sempre più comuni tra i giovani: abuso di alcol, droghe, sedentarietà e scarso ricorso ai controlli medici. In particolare, il consumo eccessivo di alcol (incluso il binge drinking), l’uso di sostanze come cocaina e anfetamine e l’assunzione di contraccettivi in associazione a fumo e emicrania con aura aumentano in modo esponenziale il rischio.

Le donne risultano particolarmente vulnerabili. Secondo gli esperti, emicrania con aura, uso di estroprogestinici, fumo e pressione alta costituiscono una combinazione ad alto rischio, capace di moltiplicare fino a 16 volte la probabilità di avere un ictus ischemico. Un dato spesso ignorato, soprattutto tra le under 45, che porta alla sottovalutazione del pericolo.

Un ictus giovanile può compromettere profondamente la qualità della vita: perdita di mobilità, problemi cognitivi, disturbi del linguaggio ed emotivi, fino a conseguenze permanenti. Come ricorda il presidente di Alice, Andrea Vianello, a risentirne non è solo il singolo, ma anche la famiglia, spesso costretta a modificare radicalmente la propria quotidianità per offrire assistenza continua.

Per contrastare la crescita dei casi, Alice Italia propone campagne di prevenzione e screening mirati agli under 55, con particolare attenzione alla diagnosi precoce di ipertensione, diabete e dislipidemia. Il messaggio è chiaro: non si è troppo giovani per pensare alla salute.

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