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La manifestazione

Corteo per il morto suicida in carcere, la sorella: "L'hanno picchiato e maltrattato"

Duecento persone sfilano per le strade di Barriera Milano per Hamid Badoui. E c'è anche la sorella Zahira

I manifestanti hanno sfilato per Hamid Badoui, partendo da corso Palermo

I manifestanti hanno sfilato per Hamid Badoui, partendo da corso Palermo

Circa duecento persone si sono ritrovate questa sera, martedì 27 maggio, per il presidio di solidarietà in onore di Hamid Badoui, il 42enne marocchino che lunedì 19 maggio si è tolto la vita nel carcere di Torino (per il suo suicidio la procura ha aperto un'inchiesta) dopo essere stato arrestato in corso Giulio Cesare angolo corso Palermo due giorni prima, dalla polizia. E proprio nel punto dov'è stato arrestato, cioè largo Giulio Cesare, si sono ritrovati i manifestanti, molti dei quali membri del centro sociale Gabrio e dello Spazio popolare Neruda. "Hamid è vivo! Basta razzismo della polizia", lo striscione in testa al corteo partito da corso Giulio Cesare e che ha sfilato lungo le vie di Barriera in direzione centro città. Prima della sfilata, a parlare è stata la sorella di Hamid, Zahira: "Mio fratello è stato picchiato e maltrattato. Eppure tutti sapevano che Hamid soffriva di ansia - ha detto la ragazza - e prendeva le medicine. Eppure non l'hanno visitato, l'hanno lasciato solo senza ascoltarlo e senza aiutarlo. Non hanno chiamato nessuno, né la sua famiglia, né il suo avvocato". Prima del corteo, sui muri di corso Giulio Cesare sono comparse delle scritte offensive contro la polizia. "Vendetta per Hamid", urlano i manifestanti dal megafono.

 

 

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