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Curiosità
28 Maggio 2025 - 18:55
Castello di Rosazza
Nel cuore delle montagne piemontesi, incastonato tra le valli del Biellese, sorge Rosazza: un borgo che più di ogni altro in Italia sembra custodire il fascino del mistero. Tra vie acciottolate, edifici neogotici e simboli arcani scolpiti nella pietra, Rosazza è spesso definito “il borgo più bello e misterioso d’Italia”.
Camminare tra le sue strade è come varcare una soglia temporale. Qui tutto richiama l’Ottocento: dalle architetture scolpite con cura maniacale ai dettagli allegorici che decorano chiese e palazzi. Ma ciò che rende questo piccolo paese unico al mondo non è solo il suo aspetto da fiaba, bensì la forte impronta esoterica che permea ogni angolo del borgo.
Il merito è di Federico Rosazza Pistolet, senatore del Regno e Gran Maestro della Massoneria, che ideò e plasmò il paese come un vero e proprio percorso iniziatico a cielo aperto. Ogni edificio, ogni decorazione, ogni scelta architettonica nasconde significati simbolici, accessibili solo a chi sa decifrarli. Il Castello di Rosazza, ad esempio, ospita torri e fregi che rimandano direttamente a simbologie alchemiche e massoniche. Anche la Chiesa di Sant’Antonio Abate, apparentemente un semplice luogo di culto, cela tra le sue pareti richiami alla filosofia ermetica.
Ma il vero cuore esoterico del borgo è la biblioteca, che raccoglie testi rari e antichi dedicati all’occultismo, alla spiritualità e all’alchimia. Un tesoro poco conosciuto, che racconta l’ambizione di Rosazza Pistolet di trasformare il borgo in un luogo di elevazione interiore.
Si narra che persino il posizionamento di alcune pietre nei giardini segua un preciso schema simbolico, volto a guidare chi attraversa il paese lungo un cammino di conoscenza e consapevolezza.
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