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Curiosità
28 Maggio 2025 - 14:50
Toretti: fontanelle di Torino
Le fontanelle pubbliche rappresentano una componente diffusa e storicamente radicata del tessuto urbano di molte città italiane, assumendo un ruolo che va oltre la semplice funzione pratica di fornire acqua potabile. In diverse città italiane, le fontanelle pubbliche sono divenute simboli riconosciuti e distintivi, identificate da nomi peculiari e forme caratteristiche che ne riflettono la tradizione e la storia locale. Tra le più note, si annoverano i “nasoni” di Roma, i “toretti” di Torino e le “vedovelle” di Milano.
A Torino sono presenti circa 800 fontanelle denominate “toretti” (o “torèt” in dialetto torinese). Queste fontane sono caratterizzate dalla presenza di un piccolo muso di toro, simbolo araldico della città, dal quale sgorga acqua potabile. L’installazione dei primi toretti risale ai primi anni 1860, in un’epoca in cui l’amministrazione comunale torinese avviò un progetto per dotare la città di fontane pubbliche decorative e funzionali. Un documento del 1868 descrive così queste fontanelle: “piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando ai vari punti della città”. Nel tempo i toretti sono diventati non solo un elemento funzionale, ma anche una componente identitaria del paesaggio urbano torinese. Attualmente è disponibile un’applicazione che consente di localizzare il toretto più vicino in tempo reale.
Milano conta circa 480 fontanelle pubbliche chiamate “vedovelle” o “draghi verdi”. Il nome “vedovelle” deriva dalla caratteristica principale di queste fontanelle, ossia un flusso d’acqua continuo ma limitato, paragonato al pianto costante di una vedova. La loro presenza è diffusa tra il centro e la periferia, con una concentrazione significativa in piazze storiche come Piazza della Scala. La vedovella più antica, risalente a circa un secolo fa, si distingue per essere realizzata in ottone anziché in ghisa, materiale comune alle altre fontanelle milanesi. Le vedovelle sono caratterizzate da un rubinetto dalla forma particolare, che ha ispirato l’appellativo “draghi verdi”. Anche per Milano è disponibile una mappa interattiva per agevolare la localizzazione delle fontanelle.
Roma è la città italiana con il maggior numero di fontanelle pubbliche, circa 2500, note con il nome di “nasoni”. Questo termine deriva dalla forma del rubinetto, che ricorda un lungo naso ricurvo. I nasoni forniscono acqua potabile gratuitamente e in modo continuo, risultando essenziali per residenti e turisti, specialmente durante i mesi estivi. Le prime fontanelle romane erano decorate con teste di drago, ma a causa del frequente furto di questi ornamenti, si passò a utilizzare semplici tubi metallici, da cui il nome “nasone”. L’azienda Acea, che gestisce il servizio idrico cittadino, ha realizzato una mappa scaricabile dal proprio sito per facilitare la localizzazione dei nasoni nel centro storico e nelle altre aree della città.
Le fontanelle pubbliche italiane hanno origini storiche che risalgono a epoche diverse, spesso legate a politiche di miglioramento della salute pubblica e all’urbanistica. Le loro forme e denominazioni riflettono la cultura e la simbologia locale. Il continuo flusso d’acqua, tipico di queste fontanelle, è un elemento progettuale che mira a mantenere l’acqua sempre fresca e potabile, riducendo al minimo il ristagno e i rischi igienici.
Oltre alla funzione primaria di fornire acqua, le fontanelle rappresentano un elemento architettonico e culturale che contribuisce all’identità urbana. In molte città italiane sono oggetto di tutela e valorizzazione, integrate in progetti di promozione del turismo sostenibile e della conoscenza del patrimonio urbano. Le tecnologie digitali, attraverso applicazioni e mappe interattive, facilitano oggi l’accesso e la fruizione di questi servizi da parte della popolazione.
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