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Case vacanze (e non)
29 Maggio 2025 - 09:45
Con l’estate alle porte, cresce la domanda di case vacanza in tutta Europa. In Spagna, però, la stagione turistica si apre all’insegna di un duro confronto tra il governo e la piattaforma di affitti brevi Airbnb. L’esecutivo spagnolo ha infatti ordinato la cancellazione di circa 66.000 annunci presenti sul sito, accusando l’azienda di non rispettare le normative locali in materia di locazioni turistiche.
Secondo le autorità, molti degli annunci eliminati erano privi delle licenze necessarie e non specificavano se l’immobile fosse gestito da un privato o da una società, come richiesto dalla legge. Le città più colpite dal provvedimento sono Madrid e Barcellona, tra le principali mete turistiche del Paese e già da tempo al centro di polemiche per la crescente difficoltà dei residenti a trovare un alloggio a prezzi accessibili.
Il governo guidato da Pedro Sánchez giustifica la decisione con l’obiettivo di contrastare una delle crisi abitative più gravi d’Europa. L’aumento esponenziale degli affitti turistici, infatti, ha ridotto la disponibilità di immobili per i residenti, facendo impennare i canoni delle locazioni tradizionali e i prezzi delle case.
Airbnb ha reagito annunciando un ricorso formale contro la decisione e dichiarando di voler mantenere online gli annunci finché la questione non verrà esaminata in tribunale. Per l’azienda, il vero problema non risiede nella diffusione degli affitti brevi, ma nella carenza strutturale di alloggi residenziali. “La soluzione – ha dichiarato un portavoce – è costruire più case. Tutto il resto è una distrazione.”
Nel frattempo, la situazione resta incerta, con ricadute sia per i cittadini spagnoli in cerca di casa sia per i turisti che rischiano di trovare un’offerta ridotta e più costosa. Un equilibrio difficile da raggiungere, in un mercato immobiliare dove le esigenze locali e la pressione del turismo sembrano sempre più in contrasto.
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