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Economia
30 Maggio 2025 - 23:25
Il Btp Italia 2032, l’ultimo titolo indicizzato all’inflazione italiana pensato per i risparmiatori, ha chiuso il suo nuovo collocamento con un rendimento reale annuo dell’1,85%, il secondo più alto mai registrato da questa tipologia di titoli, dopo il 2% offerto nel 2023. A questo si aggiunge un premio fedeltà dell’1% lordo per chi lo manterrà fino alla scadenza dei sette anni.
Siamo dunque davanti a un rendimento modesto ma coerente con un contesto macroeconomico in netto miglioramento. Il calo dei rendimenti, infatti, riflette condizioni finanziarie più favorevoli, con inflazione in rallentamento, tassi d’interesse in discesa e segnali incoraggianti sul fronte del debito pubblico italiano.
A maggio, l’inflazione si è attestata all’1,7%, in calo rispetto all’1,9% di aprile. Un dato che indica un rallentamento dell’erosione del potere d’acquisto, uno degli obiettivi principali del Btp Italia. Parallelamente, si registra un progressivo allentamento della politica monetaria: l’Euribor è sceso sotto il 2%, quando solo un anno fa superava il 3,8%, e la BCE potrebbe varare un quarto taglio dei tassi nel 2025.
Nel concreto, questo trend ha già effetti tangibili per le famiglie: per esempio, un mutuo trentennale da 100mila euro oggi costa circa 600 euro in meno all’anno rispetto al 2024. E il tasso variabile torna competitivo, spinto dalle aspettative di ulteriori ribassi.
Un altro fattore cruciale è la percezione del rischio-Paese. Le recenti valutazioni delle agenzie di rating — con l’upgrading di S&P e il miglioramento dell’outlook da parte di Moody’s — indicano che il debito italiano è oggi più affidabile agli occhi degli investitori internazionali. Di conseguenza, il Tesoro può collocare i suoi titoli a condizioni più vantaggiose, cioè pagando meno in interessi.
Questo significa che, se da un lato i risparmiatori ricevono un rendimento più basso, dall’altro operano in un ambiente economico più stabile e favorevole: il potere d’acquisto regge meglio, la pressione fiscale potenzialmente si alleggerisce, e i costi sul debito pubblico calano, creando margini di manovra per politiche espansive.
In definitiva, il nuovo Btp Italia fotografa un sistema economico in transizione positiva: meno rischi, più stabilità, inflazione sotto controllo e tassi in calo. Il contesto globale resta incerto, con tensioni geopolitiche persistenti, ma i fondamentali interni sono più solidi rispetto a un anno fa.
Il rendimento dell’1,85% può sembrare contenuto, ma si inserisce in un quadro generale in cui i costi per famiglie, Stato e imprese stanno diminuendo. E questo, oggi, è forse il segnale più incoraggiante.
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