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Esteri
01 Giugno 2025 - 09:10
Ryosei Akazawa
Il Pacifico si riscalda, e non solo per questioni geopolitiche. Gli Stati Uniti hanno intensificato il trasferimento di armamenti avanzati in Asia, mentre il Giappone rilancia con un maxi piano d’acquisto di armi americane per rafforzare la difesa e, allo stesso tempo, ammorbidire le pretese di Washington sui dazi.
Secondo quanto riportato dai media nipponici, Tokyo ha proposto agli Stati Uniti una lista di forniture militari da includere nelle trattative tariffarie avviate ad aprile. Missili da crociera Tomahawk, jet da combattimento F-35A, radar e altri sistemi d’arma sarebbero le “pedine” della trattativa: strumenti militari sì, ma anche carte negoziali.
Un piano ambizioso che rientra nel Defense Buildup Program, lanciato nel 2022 e destinato a rafforzare in modo strutturale la capacità difensiva giapponese entro il 2027. In gioco non ci sono solo gli equilibri militari regionali, ma anche quelli economici: gli armamenti potrebbero servire a ridurre il disavanzo commerciale bilaterale con gli USA e ottenere in cambio uno sconto sui dazi.
Il ministro Ryosei Akazawa, responsabile della rivitalizzazione economica del Giappone, ha confermato che le forniture militari potrebbero pesare nel dialogo con Washington. Una dinamica già vista in passato: sotto l’amministrazione Trump, Tokyo accettò l’acquisto di oltre 100 F-35 proprio durante un negoziato commerciale.
Parallelamente, Tokyo alza il livello del confronto con Pechino. Due cacciatorpediniere giapponesi sono transitati recentemente nello Stretto di Taiwan, mentre il ministero della Difesa ha annunciato l’attivazione del Japan Joint Operations Command, un nuovo comando operativo congiunto pronto al contrattacco.
Inoltre, è stato effettuato con successo il test del missile planante ipersonico HVGP, progettato per la difesa delle isole giapponesi e con una gittata di circa 900 km. Il suo dispiegamento è previsto per il 2026.
Il quadro che si delinea è quello di una regione sotto pressione crescente, dove le armi si fanno strumenti di diplomazia e le strategie militari si intrecciano con quelle commerciali. E tra missili, trattati e dazi, l’asse USA-Giappone torna a essere decisivo per gli equilibri dell’intero scacchiere indo-pacifico.
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