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Premi letterari

Chi vincerà il Premio Strega 2025? Ecco chi sono i finalisti e le loro storie

Dal favorito Andrea Bajani agli outsider Paolo Nori e Michele Ruol: scopri le trame dei romanzi della cinquina che si contenderà il prestigioso riconoscimento il 3 luglio a Roma.

Chi vincerà il Premio Strega 2025? Ecco chi sono i finalisti e le loro storie

Nella serata del 4 giugno, presso il Teatro Romano di Benevento, si è svolta una tappa fondamentale del Premio Strega 2025, durante la quale è stata resa nota la cinquina dei finalisti. Il momento clou della manifestazione, ormai tradizionalmente ospitata in questa storica location, ha visto Andrea Bajani primeggiare con il suo libro L’anniversario (Feltrinelli), che ha raccolto 280 voti.

L’annuncio è stato dato da Donatella Di Pietrantonio, vincitrice dell’edizione 2024, davanti a un pubblico attento. Subito dietro Bajani si è posizionata Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda), apprezzata da 226 giurati, seguita da Elisabetta Rasy e il suo Perduto è questo mare (Rizzoli), che ha raggiunto 205 preferenze. Chiudono la rosa dei cinque finalisti Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori) e Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), entrambi a quota 180 voti.

La votazione ha coinvolto 626 membri della giuria, su un totale di 700 aventi diritto, pari a una partecipazione dell’89,4%, comprensiva sia di voti singoli sia collettivi. Il verdetto conclusivo si conoscerà giovedì 3 luglio nel corso della cerimonia che si terrà al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, trasmessa in diretta su Rai Tre con la conduzione di Pino Strabioli.

Le trame dei romanzi

Andrea Bajani – L’anniversario (Feltrinelli)
Un libro che affronta la famiglia come una forma di potere: è possibile liberarsene? Rompere con chi ci ha messi al mondo senza colpa ma con danni profondi? Dopo un lungo silenzio durato dieci anni, il protagonista trova la forza di guardarsi indietro e raccontare la sua storia. Ne nasce un ritratto toccante di una madre che ha sacrificato tutto per il marito, e di un padre che ha trasformato l’amore in dominio. Un anniversario doloroso, ricordato senza colpevolizzare né assolvere.

Nadia Terranova – Quello che so di te (Guanda)
Un viaggio nella memoria femminile della propria famiglia, guidato dalla figura della bisnonna, rinchiusa in un manicomio e ribattezzata Venera. Apparsa all’autrice nei sogni fin dall’infanzia, diventa la chiave per esplorare un passato fatto di silenzi, segreti, e archivi. Un romanzo che intreccia epoche diverse, ricordi e documenti, restituendo dignità a chi è stato dimenticato.

Elisabetta Rasy – Perduto è questo mare (Rizzoli)
Un racconto di relazioni profonde e fragili: quella con il padre e quella con Raffaele La Capria, scrittore e mentore. Entrambi segnati da ferite interiori, condividono una Napoli luminosa ma lacerata dalla guerra. Il romanzo è un dialogo intimo tra affetti e memoria, sullo sfondo di una città che è bellezza e dolore insieme.

Paolo Nori – Chiudo la porta e urlo (Mondadori)
Un omaggio a Raffaello Baldini, poeta che ha saputo dare voce al dialetto romagnolo e alla lingua italiana con pari forza. Nori intreccia la propria scrittura con quella di Baldini, lasciandosi trasportare dalla sua immaginazione. Come già fatto con Dostoevskij e Achmatova, crea una connessione viva tra mondi e tempi diversi, fatta di piccoli gesti e grandi intuizioni.

Michele Ruol – Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (Terrarossa)
Un romanzo che racconta l’assenza: quella lasciata da due figli, morti all’improvviso, nella vita dei genitori. La perdita cambia tutto, rende ogni oggetto e gesto vuoto e senza senso. Con uno stile essenziale, Ruol costruisce un inventario emotivo, fatto di frammenti, luoghi e silenzi, che racconta il dopo di una tragedia che ha bruciato tutto.

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