Cerca

Esteri

Guanajuato dice no all’aborto: lo stato messicano sfida la Corte Suprema

Respinta la depenalizzazione con 19 voti contro 17. La decisione riaccende lo scontro tra conservatori e attivisti per i diritti delle donne

Guanajuato dice no all’aborto: lo stato messicano sfida la Corte Suprema

Foto di repertorio

Lo stato messicano di Guanajuato ha deciso di non allinearsi al percorso di depenalizzazione dell’aborto intrapreso dalla maggior parte del Paese. Con 19 voti contrari e 17 favorevoli, il congresso locale ha bocciato il disegno di legge che avrebbe legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza, sfidando apertamente la storica sentenza della Corte Suprema del 2021 che ha dichiarato incostituzionali le leggi statali punitive nei confronti dell’aborto.

Guanajuato, roccaforte del Partito d’Azione Nazionale (Pan), è noto per il suo profilo profondamente conservatore. Situato nel cuore del Messico, è uno dei tredici stati che ancora criminalizzano l’aborto, mentre diciannove altri lo hanno già depenalizzato. La decisione del 5 giugno ha scatenato reazioni immediate nel Paese, soprattutto da parte delle organizzazioni femministe e dei movimenti per i diritti civili.

Nonostante il voto contrario, l’attivista femminista Verónica Cruz, direttrice dell’ONG Las Libres, ha dichiarato che nello stato si è già verificata una “depenalizzazione di fatto”: “Negli ultimi mesi alcune donne hanno potuto accedere all’interruzione di gravidanza nei centri sanitari pubblici”. Le sue parole sottolineano come la realtà sul campo stia talvolta superando le resistenze legislative, grazie alla pressione della società civile e all’effetto delle sentenze federali.

Grande quanto il Belgio, Guanajuato è anche lo stato più violento del Messico, con oltre tremila omicidi all’anno, in gran parte collegati al conflitto tra cartelli della droga. Eppure, in un contesto di crisi umanitaria, la tutela dell’autodeterminazione femminile continua a scontrarsi con le barriere ideologiche del potere locale.

Città del Messico è stata la prima a legalizzare l’aborto nel 2007, seguita da numerosi altri stati in un processo di riforma che ha accelerato dopo il 2018, con l’arrivo al potere della sinistra.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.