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Muore turista statunitense dopo rituale con ayahuasca in Perù: aperta un’inchiesta sulle pratiche di turismo psichedelico

L’uomo aveva assunto antibiotici prima del rituale. Autorità peruviane indagano sulle condizioni del rito e sull’affidabilità degli operatori

Muore turista statunitense dopo rituale con ayahuasca in Perù

Rituale sciamanico durante il quale viene assunto ayahuasca

Un cittadino statunitense di 41 anni, Aaron Wayne Castronova, originario dell’Alabama, è deceduto nella regione amazzonica di Loreto, in Perù, dopo aver partecipato a un rituale sciamanico durante il quale ha assunto ayahuasca, un potente decotto psicotropo utilizzato tradizionalmente dalle popolazioni indigene locali. L’episodio è avvenuto nella comunità di Santa Maria de Ojeda, un villaggio accessibile solo dopo cinque ore di navigazione fluviale da Iquitos, capoluogo della regione.

Secondo quanto riportato dalla procura regionale peruviana, l’uomo si trovava in un ostello che ospita ritiri spirituali legati alla pratica dell’ayahuasca, e avrebbe partecipato a una cerimonia condotta da uno sciamano. Poco dopo l’assunzione della sostanza, ha manifestato un grave scompenso fisico. Il medico legale incaricato, Narciso López, ha attribuito il decesso a una disfunzione multiorgano con versamento pleurico e pancreatite acuta, quadro clinico che, secondo l’esperto, può essere associato all’assunzione dell’infuso.

Ulteriori elementi raccolti indicano che Castronova stava assumendo antibiotici, condizione che potrebbe aver amplificato la tossicità del composto ingerito. Le autorità giudiziarie locali hanno aperto un’inchiesta per verificare eventuali responsabilità legate all’organizzazione del rituale, alle competenze dello sciamano e alle informazioni fornite al partecipante prima della cerimonia.

L’ayahuasca è una miscela tradizionale a base di Banisteriopsis caapi e altre piante amazzoniche contenenti DMT, nota per indurre stati alterati di coscienza. Il suo uso, riconosciuto come patrimonio culturale immateriale in Perù, è legale, ma resta oggetto di attenzione medica e istituzionale a causa delle interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose.

Negli ultimi anni si è registrato un forte aumento del turismo psichedelico, in particolare nei dipartimenti amazzonici di Loreto, Ucayali e San Martín, dove strutture ricettive offrono ritiri a pagamento con percorsi di “guarigione spirituale”. I rituali prevedono spesso una preparazione alimentare e l’assunzione serale della bevanda sotto la guida di uno sciamano. Tuttavia, in assenza di regolamentazione uniforme, non tutti gli operatori garantiscono standard di sicurezza, sia per quanto riguarda le condizioni sanitarie che la conoscenza dei dosaggi e delle eventuali controindicazioni.

A gennaio 2025, l’ambasciata degli Stati Uniti in Perù aveva emesso un avviso di sicurezza, scoraggiando l’assunzione di ayahuasca e altre sostanze psicotrope tradizionali, come il kambo, per i cittadini statunitensi in viaggio. L’avvertimento sottolineava i rischi per la salute fisica e mentale connessi a tali esperienze, specialmente in assenza di supporto medico o supervisione adeguata.

Il caso Castronova riaccende dunque l’attenzione sul fenomeno del turismo spirituale e pone interrogativi sulla necessità di regolamentazione delle pratiche rituali che coinvolgono sostanze psicotrope, in un contesto in cui la domanda internazionale continua a crescere.

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