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09 Giugno 2025 - 16:09
Il referendum sulla cittadinanza e i diritti sul lavoro si è chiuso con un nulla di fatto: l’affluenza non ha raggiunto il quorum del 50% più uno degli aventi diritto, rendendo i quesiti inefficaci sul piano legislativo. Una débâcle che ha immediatamente acceso il confronto politico tra i promotori e chi ha cavalcato l’astensione come strumento di delegittimazione.
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16.09: Salvini: “Gli italiani hanno scelto: sinistra senza credibilità, bocciata anche l’idea della cittadinanza facile”
Il leader della Lega Matteo Salvini commenta il fallimento dei referendum definendolo una “enorme sconfitta per una sinistra senza idee né credibilità”, incapace – secondo lui – di mobilitare persino il proprio elettorato. “Grande rispetto per chi è andato a votare”, ha premesso, “ma chi sperava di trasformare questa consultazione in un’arma politica ha fallito”.
Salvini ha poi rivendicato i risultati del governo: “Record di italiani al lavoro, disoccupazione ai minimi, crescita dei contratti stabili, calo del precariato”. Sull’accelerazione della cittadinanza proposta dal referendum, è netto: “Idea sbagliata e bocciata. Servono più controlli e più buon senso”. E rilancia la linea dura sull’immigrazione: “Ridurre gli sbarchi, aumentare le espulsioni”. Chiude con un messaggio tranchant: “Gli italiani hanno scelto. Evviva la democrazia”.
15.30: Cattaneo (FI): “Fallimento annunciato, ora avanti con le riforme”
«È un segnale importante che i referendum della Cgil di Landini, spinti dal M5S, dalla sinistra radicale e sostenuti impropriamente dal Pd, abbiano fallito, come del resto era ampiamente prevedibile», scrive in una nota Alessandro Cattaneo, deputato e responsabile dei dipartimenti di Forza Italia. Per Cattaneo, si è trattato di un tentativo politico mal gestito: «La sinistra ha voluto trasformare quesiti su temi complessi in un referendum pro o contro il governo, e ha perso ancora una volta».
15.28: Sardone (Lega): “Sconfitta devastante per la sinistra”
«Una devastante sconfitta per Schlein, Landini, Conte e compagni»: così la vicesegretaria della Lega Silvia Sardone ha commentato su Facebook i dati sull’affluenza, giudicati “lontanissimi dai desideri della sinistra e della Cgil”. La card pubblicata dall’eurodeputata non lascia spazio a interpretazioni: “Flop clamoroso del referendum: disastro epocale per la sinistra!”.
15.25: Gualmini (Pd): “Referendum boomerang”
Nel campo del centrosinistra non mancano riflessioni amare. L’eurodeputata Elisabetta Gualmini ha definito il voto “un boomerang”, criticando la scelta di mobilitare tutto il partito per un’operazione che ha finito per “rompere l’unità sindacale” e rilanciare quesiti “rivolti al passato”. “Doveva essere uno sfratto a Meloni. Non pare vada così”, ha scritto su X.
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15.20: Fazzolari: “Il governo esce rafforzato”
Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha letto l’esito come un test politico superato: “Le opposizioni hanno voluto trasformare i referendum in un referendum sul governo Meloni. Il responso appare chiaro: il governo ne esce ulteriormente rafforzato, la sinistra più debole”.Magi: “Ha vinto l’astensionismo, ma il tema è tornato centrale”
In conferenza stampa, Riccardo Magi ha parlato apertamente del peso dell’astensionismo, definendolo “organizzato”, e alimentato dalla “mancanza di informazione”. Ma per il deputato di +Europa non si tratta di una sconfitta: “Abbiamo rimesso al centro del dibattito il tema della riforma della cittadinanza, e non devono sentirsi sconfitti i milioni di italiani che hanno votato Sì né le organizzazioni che hanno sostenuto il comitato promotore”.
FdI: “Il vero obiettivo era Meloni, ma a cadere è stato il centrosinistra”
Ben diversa l’interpretazione da parte di Fratelli d’Italia, che su X e Instagram ha pubblicato un messaggio netto: “Volevano far cadere il governo Meloni. Alla fine, sono stati gli italiani a far cadere voi”. Il post è accompagnato da una foto dei leader di Pd, M5s, Avs e +Europa e dalla scritta “Avete perso”, con riferimento diretto al flop della consultazione.
Orsini (Confindustria): “Non commento”
Più prudente la posizione del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che interpellato a margine di un evento a Parma ha scelto di non esprimersi: “Lo spoglio è ancora in corso, vedremo i risultati domani”.
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