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Esteri

Greta Thunberg espulsa da Israele dopo l’assalto alla Freedom Flotilla

La nave era diretta a Gaza con aiuti umanitari. Resta in stato di fermo l’equipaggio, esplode la protesta globale

Greta Thunberg espulsa da Israele dopo l’assalto alla Freedom Flotilla

Greta Thunberg sull'aereo di ritorno da Israele

Greta Thunberg è ripartita da Israele in aereo con destinazione Francia. A renderlo noto è stato il ministero degli Esteri israeliano, tramite un post pubblicato su X. La partenza dell’attivista svedese avviene a conclusione della missione della “Freedom Flotilla”, iniziativa simbolica per la consegna di aiuti umanitari a Gaza e contro il blocco imposto da Israele.

A bordo della nave “Madleen”, salpata da Catania il 1° giugno, si trovavano dodici attivisti internazionali, tra cui Thunberg. L’imbarcazione è stata intercettata nella notte tra l’8 e il 9 giugno, mentre navigava a circa 120 miglia nautiche dalla costa di Gaza. Gli organizzatori della missione hanno precisato che l’operazione israeliana è avvenuta in acque internazionali. Per Israele si è trattato di una “presa in custodia” motivata da esigenze di sicurezza, ma gli attivisti denunciano un “sequestro illegale”.

Dopo l’intercettazione, la nave è stata scortata al porto di Ashdod. Tutti i passeggeri sono stati sequestrati e trasferiti in un centro di detenzione a Ramle. Greta Thunberg ha scelto di firmare i documenti necessari al rimpatrio, mentre otto attivisti (tra cui cittadini di nazionalità francese, britannica e turca) si sono opposti all’espulsione e hanno deciso di intraprendere un’azione legale.

La vicenda ha acceso il dibattito a livello internazionale. Governi come quelli di Francia, Regno Unito e Svezia hanno chiesto chiarimenti ufficiali a Israele. Allo stesso tempo, ONG e organizzazioni umanitarie hanno condannato con forza l’intervento in acque internazionali, contribuendo a un’ondata di proteste nelle piazze di numerose città.

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