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Le indagini
11 Giugno 2025 - 08:45
Foto di repertorio
Dopo mesi di attesa e indagini serrate, il relitto del Bayesian potrebbe tornare a vedere la luce il prossimo 26 giugno. È questa la data fissata – salvo imprevisti – durante una riunione cruciale ancora in corso presso la sede della Guardia Costiera di Palermo, alla presenza degli inquirenti, dei periti, degli avvocati degli indagati e dei legali delle vittime.
Il veliero di lusso affondò il 19 agosto scorso al largo di Porticello, in Sicilia, trascinando con sé sette vite. Tra queste anche quella di Mike Lynch, imprenditore britannico di fama internazionale. Sotto la lente della magistratura ci sono tre membri dell’equipaggio: il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffith, tutti indagati per omicidio colposo.
Ma le operazioni di recupero si sono trasformate in un dramma nel dramma. Il 9 maggio, il sub olandese Rob Cornelis Huijben ha perso la vita durante i lavori sul relitto. La causa: l’esplosione di una sacca di idrogeno innescata da una fiamma ossidrica, proprio mentre tentava di tagliare la cerniera che collegava il boma all’imponente albero del veliero, alto 72 metri.
Da quel momento tutto è cambiato. Il piano di recupero è stato completamente rivisto: niente più immersioni umane, solo Rov – robot sottomarini guidati a distanza – per continuare le operazioni con maggiore sicurezza. I lavori sono andati avanti a rilento, ma con l’obiettivo fermo di riportare in superficie ciò che resta della nave e, forse, chiarire definitivamente le responsabilità.
Intanto, alla tragedia dell’affondamento si è affiancata una seconda inchiesta. La procura di Termini Imerese ha aperto un nuovo fascicolo per omicidio colposo: nel mirino l’azienda olandese responsabile delle operazioni subacquee, accusata di non aver rispettato i protocolli di sicurezza. Rob Huijben, infatti, avrebbe operato da solo a circa 50 metri di profondità, una condizione ritenuta estremamente pericolosa dagli investigatori. Anche in questa indagine, tre persone risultano indagate.
Il 26 giugno sarà una data chiave: non solo per il recupero materiale del relitto, ma anche per fare luce su una catena di eventi tragici che ha sollevato un sacco di interrogativi.
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