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Economia
11 Giugno 2025 - 14:10
L’occupazione in Italia continua a crescere, ma il paradosso si fa sempre più evidente: nel terziario di mercato, trovare manodopera qualificata è un’impresa. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, nel 2025 i settori chiave del commercio, della ristorazione e dell’alloggio registreranno un buco di circa 260mila lavoratori non reperibili, con un incremento del 4% rispetto al 2024.
Una situazione che rischia di trasformarsi in una vera emergenza occupazionale, capace di rallentare la crescita economica non solo dei singoli comparti, ma dell’intero sistema produttivo nazionale. A mancare sono soprattutto figure professionali operative e specializzate, spesso considerate “di frontiera” nel mondo del lavoro: commessi professionali, gastronomi, macellai, camerieri di sala, barman, cuochi, pizzaioli, gelatai, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere.
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si aggrava così in settori che rappresentano una fetta cruciale del PIL italiano, in particolare per il ruolo strategico del turismo e della ristorazione. L’introvabilità di personale adeguatamente formato mette sotto pressione imprese già colpite dall’aumento dei costi e dalla difficoltà nel programmare turni e aperture.
La difficoltà non riguarda solo la quantità, ma anche la qualità della manodopera, con aziende che faticano a trovare profili in grado di reggere ritmi elevati, responsabilità operative e rapporti con il pubblico. La soluzione non può essere improvvisata: servono politiche formative mirate, incentivi al lavoro regolare e interventi strutturali sul mercato del lavoro per evitare che la crescita resti solo un’occasione mancata.
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