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L'analisi di Assalzoo

Mangimistica italiana: un settore da 150 miliardi tra innovazione, efficienza e sostenibilità

Dallo studio Nomisma per gli 80 anni di Assalzoo emerge il ruolo strategico della Feed Economy: produzione in crescita e un impatto economico che sostiene il 70% della zootecnia nazionale.

Mangimistica italiana: un settore da 150 miliardi tra innovazione, efficienza e sostenibilità

Con oltre 150 miliardi di euro di valore generato, più di 840.000 imprese coinvolte e circa 9.000 addetti diretti, la Feed Economy rappresenta una componente strategica dell’economia agroalimentare italiana. Questo è quanto emerge dallo studio Nomisma, realizzato per celebrare gli 80 anni di Assalzoo, l’associazione italiana dei produttori di mangimi.

Le fondamenta del successo: produttività, efficienza e qualità

Tre sono i fattori chiave che hanno favorito la crescita del comparto: un aumento della produttività, un miglioramento dell’efficienza e il raggiungimento di alti standard di qualità.

Produzione in espansione

Negli anni ’50 la produzione annua era pari a 600.000 tonnellate, oggi supera i 15 milioni di tonnellate. Questo sviluppo è avvenuto insieme a una riduzione degli impianti, da 1.350 stabilimenti nel 1970 a 417 nel 2023. Di conseguenza, la produttività media per impianto è cresciuta da 2,7 a 36,8 tonnellate.

Efficienza alimentare in netto miglioramento

Anche gli indici di conversione (quanta alimentazione serve per aumentare il peso animale) sono migliorati. Negli anni '60:

  • Avicoli: da oltre 6 kg di mangime per kg di peso vivo a 1,6 kg oggi

  • Suini: da 4,7 kg a 2,7 kg

  • Bovini: da oltre 8 kg a 6 kg

Questo grazie a miglioramenti genetici e innovazioni nei processi nutrizionali.

Qualità nutrizionale in crescita

Nel settore lattiero:

  • Anni ’60: 4.127 kg di latte per capo, con 3,19% di grasso

  • 2023: 9.932 kg di latte, con 3,9% di grasso e 3,4% di proteine

Crescita produttiva, ma calo dei ricavi

Nonostante l’aumento della produzione, il fatturato del settore ha registrato una contrazione del 3% nel 2024, scendendo a 9,875 miliardi di euro. I segmenti si sono mossi così:

  • Mangimi zootecnici: -8% (a 6,275 miliardi)

  • Premiscele: 1,325 miliardi

  • Pet food: 2,275 miliardi

Per il presidente di Assalzoo Massimo Zanin, questo calo riflette un ritorno a livelli più equilibrati dopo le distorsioni dovute alle crisi energetiche e commerciali degli anni precedenti.

Import/export: stabilità con qualche ombra

Il saldo commerciale tra esportazioni e importazioni di mangimi resta positivo in termini di volumi: da 200.000 a 300.000 tonnellate di differenza. Tuttavia, il deficit economico aumenta, passando da meno di 200 milioni a oltre 300 milioni di euro.

Assalzoo e il ruolo strategico europeo

Durante l’evento per l’ottantesimo anniversario, il presidente uscente Silvio Ferrari ha celebrato i risultati dell’industria: “Abbiamo imparato a fare di più con meno, con un’attenzione costante alla sostenibilità”.

Assalzoo ha anche un forte ruolo a livello europeo, come membro fondatore di Fefac, la federazione europea dei produttori di mangimi, contribuendo al dialogo normativo e tecnico con l’Unione Europea.

L’impatto della Feed Economy

La direttrice Lea Pallaroni ha infine evidenziato l'importanza economica del settore: «Oggi il nostro comparto sostiene il 70% del patrimonio zootecnico nazionale».

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