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Missioni spaziali
14 Giugno 2025 - 13:09
È stato lanciato con successo il satellite CSES-02 (China Seismo-Electromagnetic Satellite-02), un progetto frutto della cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la China National Space Administration (CNSA). Questo nuovo satellite si affianca al suo predecessore, CSES-01, operativo dal 2018, creando un duo orbitale per l’osservazione di fenomeni geofisici e ambientali estremi.
L’Italia gioca un ruolo centrale nella missione grazie a una rete di enti scientifici e accademici coordinata da ASI. Il progetto vede coinvolti in prima linea:
l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN),
l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF),
l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV),
il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR – IFAC),
e numerose università italiane: L’Aquila, Bologna, Roma Tor Vergata, Torino, Trento e UniNettuno.
Il satellite è progettato per analizzare fenomeni che si verificano nella ionosfera e nella magnetosfera, specialmente quelli legati a eventi sismici, tempeste geomagnetiche e radiazioni solari ad alta energia. L’obiettivo è migliorare il monitoraggio ambientale e la comprensione dei rischi naturali legati all’interazione tra Terra e spazio.
Due degli undici strumenti a bordo sono progettati e costruiti in Italia:
HEPD-02 (High-Energy Particle Detector): sviluppato da INFN, CNR e università, rileva particelle ad alta energia.
EFD-02 (Electric Field Detector): realizzato da INFN e INAF, misura con precisione il campo elettrico.
Entrambi sono stati potenziati rispetto alle versioni precedenti, per offrire dati scientifici più precisi e dettagliati.
Con CSES-02 prende forma la prima costellazione satellitare dedicata allo studio dei fenomeni geofisici rapidi. L’esperienza con CSES-01 ha prodotto oltre 200 pubblicazioni scientifiche in meno di sette anni. La nuova missione promette risultati ancora più avanzati grazie a una maggiore sensibilità e a una copertura più frequente.
“La realizzazione di questa missione – ha affermato Francesco Longo, responsabile Osservazione della Terra di ASI – è un segno concreto della qualità del nostro sistema scientifico. I dati saranno disponibili tramite il centro dati SSDC dell’ASI, per promuovere ricerche multidisciplinari su geofisica, ionosfera e Space Weather”.
Anche Roberto Iuppa (INFN) ha sottolineato: “Grazie a HEPD-02 e EFD-02, sviluppati con tecnologie d’avanguardia, faremo passi avanti significativi nella comprensione dell’interazione Terra-Spazio”.
Infine, Piero Diego (INAF) ha aggiunto: “Con EFD-02 abbiamo messo a frutto la nostra esperienza nella fisica del plasma spaziale, arricchendo la missione con un contributo interdisciplinare unico”.
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