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Il post maturità: università o lavoro? Ecco i dati italiani e verso cosa puntare

Diversi fattori da considerare e alcuni validi atenei per fare la scelta giusta. Tra chi lavora e chi prosegue gli studi, ecco i tassi registrati

Il post maturità: università o lavoro? Ecco i dati italiani e verso cosa puntare

Foto di repertorio

La scelta dell'università è un passo cruciale per molti studenti, che ogni anno si trovano a dover decidere tra l’opzione di continuare gli studi in Italia o cercare opportunità all’estero. Per chi opta per l’Italia, conoscere le università migliori può fare la differenza. Secondo le classifiche recenti, due atenei torinesi figurano tra i primi dieci: il Politecnico di Torino al quinto posto e l'Università di Torino tra gli ultimi della top 10.

Nonostante l’alto numero di immatricolati, con 328.068 nuovi iscritti nell'ultimo anno accademico, l’Italia continua a fare i conti con un basso tasso di laureati, che non supera il 30% nella fascia giovanile. Questo dato evidenzia una difficoltà persistente nell'accompagnare gli studenti fino al conseguimento del titolo di studio.

Un’indagine di AlmaDiploma ha messo in luce le motivazioni che influenzano la scelta di iscriversi all’università, tra cui le dinamiche familiari, l’orientamento scolastico e la percezione delle opportunità lavorative. La ricerca ha anche rivelato che 7 diplomati su 10 scelgono di proseguire gli studi universitari, ma la transizione da scuola a università è tutt’altro che priva di ostacoli. Dopo un anno dall’iscrizione, il 71,4% dei diplomati è ancora iscritto a un corso di laurea, mentre 18,2% si inserisce direttamente nel mercato del lavoro.

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