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Ambiente
20 Giugno 2025 - 12:35
Immagine di repertorio
Sono ventuno le persone attualmente indagate nell’ambito dell’operazione “Tanaro”, condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo, in collaborazione con il Gruppo Carabinieri Forestale. L’indagine riguarda un’attività sistematica e illecita di gestione, trasporto e smaltimento di rifiuti presso un’area situata lungo il fiume Tanaro, in prossimità del campo nomadi “Pinot Gallizio” di Alba, in provincia di Cuneo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le persone coinvolte avrebbero organizzato un’attività non autorizzata di accumulo di rifiuti, realizzando di fatto una discarica abusiva. I rifiuti individuati sono di varia natura, tra cui materiali ferrosi, rifiuti speciali e scarti potenzialmente pericolosi. Le ipotesi di reato formulate includono gestione illecita di rifiuti, smaltimento abusivo, deturpamento di bellezze naturali e realizzazione di discarica non autorizzata. Gli illeciti sono aggravati dalla collocazione dell’area in un contesto sottoposto a vincolo paesaggistico.
L’inchiesta ha avuto origine da una segnalazione dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il Fiume Po), a seguito di un controllo effettuato dai carabinieri della stazione di Alba nel 2022, che aveva evidenziato una condizione critica nella gestione dei rifiuti nella zona. I successivi sopralluoghi hanno mostrato un peggioramento progressivo della situazione, con un’estensione non autorizzata dell’accumulo lungo la sponda fluviale e all’interno del campo.
Il 12 giugno scorso sono state eseguite perquisizioni nel campo, con l’impiego di oltre cento militari, unità cinofile, personale dell’ARPA di Cuneo e medici del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL CN2. L’operazione ha portato al sequestro di tredici veicoli utilizzati per il trasporto di materiali, grandi quantità di rifiuti solidi e ferro, oltre a una somma in contanti, la cui provenienza è al vaglio delle autorità.
Durante l’intervento è stato inoltre eseguito un arresto per detenzione illegale di un’arma comune da sparo e per ricettazione. Altri due soggetti sono stati denunciati: uno per detenzione non autorizzata di munizioni e un altro per possesso di strumenti idonei alla contraffazione di targhe.
Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Asti, con l’obiettivo di chiarire il ruolo di ciascun soggetto coinvolto e accertare eventuali collegamenti con attività di gestione illecita dei rifiuti su scala più ampia. L’area oggetto dell’intervento è stata delimitata e sottoposta a sequestro preventivo.
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