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21 Giugno 2025 - 08:08
Una figura di spicco della comunità tradizionale nel Delta del Niger, una delle regioni più ricche di petrolio in Nigeria, ha presentato una causa legale contro la multinazionale britannica Shell, richiedendo un risarcimento pari a 12 miliardi di dollari per i danni ambientali provocati nel corso degli anni.
Bubaraye Dakolo, leader del Regno di Ekpetiama, si è rivolto a un tribunale federale nella città di Yenagoa, nel sud del Paese, chiedendo che Shell si faccia carico dei costi di bonifica del territorio gravemente compromesso dall’inquinamento petrolifero. Questa azione legale è stata supportata da un’alleanza di organizzazioni della società civile.
Le comunità locali, principalmente composte da agricoltori e pescatori, sono da tempo impegnate in contenziosi contro Shell per le ripetute fuoriuscite di petrolio che hanno contaminato fiumi, foreste e terreni agricoli, compromettendo le loro attività tradizionali.
Shell, accusata da decenni di contribuire al degrado ambientale nella regione, ha recentemente annunciato un disinvestimento da 2,4 miliardi di dollari nelle attività onshore nigeriane, spostando l’attenzione verso operazioni offshore. Secondo Dakolo, questo passaggio non giustifica il danno ambientale provocato: la compagnia è ritenuta responsabile di fuoriuscite massive di petrolio, accensione continua di gas (flaring) e distruzione degli ecosistemi locali.
Oltre a Shell, la causa coinvolge anche i ministri nigeriani del Petrolio e della Giustizia, insieme a un’agenzia regolatrice del settore petrolifero, come responsabili indiretti della situazione. Il procedimento in tribunale è stato aggiornato al 22 luglio.
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