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Ambiente

Guardaparco in azione sul Ghiacciaio del Grand Etrèt: rilievo primaverile registra nevicate record

Misurati 6 metri di neve e un accumulo nevoso superiore del 44% alla media degli ultimi 25 anni, confermando l’importanza del lavoro per monitorare e tutelare i ghiacciai.

Guardaparco in azione sul Ghiacciaio del Grand Etrèt: rilievo primaverile registra nevicate record

Una primavera insolitamente generosa ha restituito, almeno in parte, il fiato ai ghiacciai del Gran Paradiso. A fine maggio, undici guardaparco del Parco Nazionale Gran Paradiso, insieme a un tecnico dell’ARPA Valle d’Aosta, hanno raggiunto il Ghiacciaio del Grand Etrèt per il consueto rilievo primaverile dell’accumulo nevoso. Un appuntamento ormai cruciale, in un contesto segnato dall’accelerazione dei cambiamenti climatici.

La sorpresa è arrivata dai numeri: grazie alle intense nevicate di metà aprile, il vallone sopra i 2200 metri si è presentato ancora coperto da una coltre nevosa significativa, con accumuli fino a 6 metri di spessore in alcune aree. Il dato più rilevante riguarda l’accumulo specifico – pari a 2203 mm w.e. (water equivalent) – che risulta il 44% superiore rispetto alla media degli ultimi 25 anni. Questo posiziona il 2024 al quinto posto nella serie storica per accumulo primaverile, offrendo un barlume di sollievo in una tendenza di lungo periodo ben più preoccupante.

Ma oltre alla quantità di neve, è la qualità dei dati raccolti a offrire nuove prospettive per il monitoraggio ambientale. Durante la campagna, l’ARPA Valle d’Aosta ha effettuato anche un sorvolo con drone, utilizzando tecniche fotogrammetriche avanzate per confrontare le misure con i rilievi manuali. I risultati? Un margine di scarto inferiore al 5%, segno dell’accuratezza delle tecnologie e della possibilità di affiancare metodi tradizionali e innovativi in modo sempre più efficace.

Ora, però, l’attenzione si sposta all’estate imminente. Saranno le temperature dei prossimi mesi a decidere le sorti di questa riserva nevosa tardiva: quanto ne rimarrà a settembre, quando si effettueranno i rilievi sull’ablazione? In gioco c’è molto di più che un semplice bilancio stagionale.

In tempi di riscaldamento globale accelerato, anche una stagione “anomala” come questa può fornire indicazioni importanti. I dati raccolti contribuiscono a ricostruire l’evoluzione di un equilibrio glaciale sempre più fragile, e sono fondamentali per pianificare strategie di tutela e adattamento.

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