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Medicina
24 Giugno 2025 - 21:05
È appena stato pubblicato su Nature Genetics uno studio che potrebbe cambiare radicalmente l'approccio alla chemioterapia. Grazie a un innovativo test genetico messo a punto dagli scienziati dell'Università di Cambridge, dal Centro Nacional de Investigaciones Oncológicas (CNIO) di Madrid e dalla startup biotech Tailor Bio, è ora possibile prevedere se un tumore risponderà o meno a determinati trattamenti chemioterapici.
Una svolta per evitare terapie inefficaci
La chemioterapia resta uno dei pilastri nella cura delle neoplasie, ma il suo impatto sul corpo può essere devastante, soprattutto nei pazienti per cui risulta inefficace. Il nuovo test rappresenta quindi un passo avanti cruciale: permetterà di identificare i pazienti che non trarrebbero beneficio da un determinato trattamento e di orientarli verso terapie più mirate e meno tossiche.
“Ancora oggi la chemioterapia viene spesso somministrata secondo schemi standardizzati da oltre 40 anni”, ha spiegato James Brenton, tra gli autori dello studio. “Troppe volte, però, il cancro non risponde, con conseguenze pesanti per il paziente. Il nostro obiettivo è personalizzare le cure fin dall’inizio”.
Come funziona il test
Il test analizza le firme di instabilità cromosomica (CIN) all’interno del DNA tumorale: alterazioni nell’ordine, nella struttura e nel numero delle copie genetiche che caratterizzano le cellule malate. Da questi segnali, i ricercatori sono riusciti a sviluppare biomarcatori in grado di prevedere la resistenza a tre classi di chemioterapia comunemente utilizzate: platino, antracicline e taxani.
Geoff Macintyre, coordinatore dello studio, ha spiegato: “Il nostro test decodifica il caos genomico dei tumori. Legge i modelli di mutazione del DNA e li collega ai meccanismi alla base della resistenza ai farmaci. Così possiamo anticipare l’efficacia della cura”.
Validazione su 840 pazienti
Per testare l’affidabilità del metodo, il team ha esaminato i profili genetici di 840 pazienti affetti da diversi tipi di cancro. I risultati hanno confermato che il test è in grado di prevedere con precisione chi beneficerà della chemioterapia e chi no, aprendo la strada a trattamenti più intelligenti e mirati.
Verso un futuro su misura
“I giorni della chemioterapia somministrata come soluzione standard stanno finendo”, ha commentato Iain Foulkes, rappresentante del Cancer Research UK. “Questa ricerca ci avvicina a una medicina oncologica su misura, in cui ogni paziente riceverà la terapia più adatta al suo profilo genetico, migliorando le probabilità di guarigione e riducendo la sofferenza”.
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