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L'appuntamento
26 Giugno 2025 - 17:15
Dopo l'importante vertice della NATO, che ha visto l'ok all'aumento delle spese militari, i leader dell'Unione Europea si sono riuniti oggi, giovedì 26 giugno, a Bruxelles per il Consiglio europeo, un incontro che proseguirà fino a domani. Sul tavolo non solo la difesa e la sicurezza, ma anche il futuro dei rapporti con Israele e la complessa questione ucraina. Mentre il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez annuncia la sua intenzione di chiedere la sospensione dell'accordo di collaborazione tra l'UE e Tel Aviv, non tutti i Paesi membri sono d'accordo, con una possibile frizione che rischia di bloccare la decisione.
Oltre alla crescente spesa per la difesa, uno degli argomenti principali riguarda la situazione in Ucraina. Oltre al continuo sostegno militare a Kiev e alle possibili nuove sanzioni contro la Russia, il tema dell'ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea rimane delicato. La questione è ancora sospesa, con l'incertezza sul conflitto con Mosca che rende il cammino verso l'adesione difficile. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si collegherà in videochiamata con i leader europei per discutere della situazione e delle prossime mosse.
Ma la discussione che sta dominando l'agenda è quella sul Medio Oriente. Dopo l'attacco degli Stati Uniti e la parziale de-escalation nel conflitto tra Israele e Iran, le tensioni restano alte. A far discutere in particolare è la spinta di alcuni Paesi, tra cui la Spagna, a sospendere i rapporti con Israele in seguito alle accuse di genocidio nella Striscia di Gaza. "L'Europa deve sospendere l'Accordo di associazione con Israele", ha dichiarato Pedro Sanchez, sostenendo che Tel Aviv stia violando i diritti umani, come previsto dall'articolo 2 dell'accordo. Anche il premier sloveno Robert Golob si è fatto portavoce della necessità di agire concretamente per fare pressione su Israele.
Tuttavia, la posizione di Paesi come Italia, Germania e Ungheria è ferma nel respingere l'idea di interrompere i legami con Tel Aviv. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha ribadito la sua contrarietà, sostenendo che un isolamento di Israele avrebbe conseguenze negative, preferendo continuare a negoziare per un cessate il fuoco. È probabile che, alla fine, le conclusioni del Consiglio europeo si limitino a un invito a continuare la discussione, rinviando qualsiasi decisione concreta a una data successiva.
Uno dei temi caldi che emerge dal vertice NATO è la necessità di trovare risorse per il riarmo europeo. Ulf Kristersson, primo ministro svedese, ha chiesto che gli Stati membri accelerino i propri investimenti in difesa. La Commissione europea ha proposto il piano Rearm EU, che prevede strumenti come prestiti o la sospensione temporanea dei vincoli di bilancio per la spesa militare. Tuttavia, queste soluzioni potrebbero non essere sufficienti a coprire i grandi impegni presi dai Paesi UE verso la NATO.
Una proposta più audace arriva dagli eurobond, sostenuti dall'Italia, che potrebbero creare un debito comune per finanziare il riarmo. Ma questa idea trova il fermo ostacolo dei Paesi più fiscali, che temono l'aumento del debito pubblico.
Anche se non all'ordine del giorno ufficiale, la questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulla UE è destinata a emergere durante il Consiglio europeo. La scadenza per evitare l'introduzione dei nuovi dazi, fissata per il 9 luglio, sta creando preoccupazione. Il rischio è che l'Unione Europea subisca tariffe fisse del 10%, che si aggiungerebbero a quelle già esistenti per settori come l'automotive, l'acciaio e l'alluminio. Per evitare questo scenario, un accordo tra le due parti è necessario entro la scadenza, ma i dettagli restano ancora da definire. L'incontro potrebbe quindi essere l'occasione per fare il punto sui negoziati e evitare che i dazi diventino una realtà tangibile.
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