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Esteri
26 Giugno 2025 - 19:20
Donald J. Trump
Dopo l’attacco all’impianto di arricchimento dell’uranio di Fordow, l’amministrazione Trump ha rivolto dure critiche alla stampa, accusando CNN e New York Times di aver diffuso notizie false sui raid in Iran. Il presidente degli Stati Uniti e il segretario alla Difesa Pete Hegseth hanno reagito al reportage dell’intelligence, che ha smentito l’efficacia dei bombardamenti sull’interruzione del programma nucleare iraniano.
La furia di Trump è cominciata mercoledì sera, quando ha lanciato un attacco diretto alla giornalista Natasha Bertrand della CNN. In un post su Truth Social, Trump ha dichiarato che la giornalista dovrebbe essere licenziata per aver diffuso “fake news” sul fallimento del bombardamento. “L’ho vista per tre giorni dare notizie false. Dovrebbe essere rimproverata e poi cacciata via come un cane”, ha scritto Trump, accusando la CNN di aver danneggiato la sua reputazione. Il post si concludeva con un appello esplicito: “LICENZIATE NATASHA!”.
Poco dopo, Trump ha ribadito le sue accuse, suggerendo che sia il New York Times che la CNN avrebbero dovuto licenziare i giornalisti coinvolti nel reportage, definiti responsabili di aver "inventato storie false". “Vediamo cosa succede”, ha aggiunto il presidente.
Anche Pete Hegseth, segretario alla Difesa, è intervenuto contro la stampa durante una conferenza stampa, accusando CNN e il New York Times di avere un "piano" contro il presidente, e aggiungendo “L’odio per Trump è nel vostro Dna”. Secondo Hegseth, l'intento dei due media era quello di minimizzare l’efficacia dell'attacco alle strutture nucleari iraniane, ridimensionando i danni causati. “Il rapporto era preliminare e parlava comunque di attacchi devastanti”, ha dichiarato Hegseth, difendendo l’operazione militare.
Non ci sono ancora aggiornamenti su alcun licenziamento dei giornalisti delle due testate, nonostante le dichiarazioni intimidatorie del presidente.
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