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La donazione da 40 milioni di dollari che cambierà il volto alla Galleria Nazionale di Roma

Undici opere di Cy Twombly, un Picasso del 1906 e 3 milioni di dollari per restauri e formazione

La donazione da 40 milioni di dollari che cambierà il volto alla Galleria Nazionale di Roma

Una donazione dal valore complessivo di circa 40 milioni di dollari (33,7 milioni di euro), che rappresenta uno dei più importanti lasciti artistici degli ultimi decenni al patrimonio museale italiano. E soprattutto, una dichiarazione d’amore a Roma, città simbolo nella vita e nella carriera del grande artista americano.
Le undici opere donate dalla fondazione, tra cui spicca il monumentale Untitled (1959–1961), saranno al centro di una sala permanente interamente dedicata a Cy Twombly. Un ritorno a casa, in qualche modo, per lavori nati proprio a Roma tra il 1957 e il 1963, periodo cruciale nella carriera dell’artista e nella definizione della sua inconfondibile cifra stilistica.
Ma la sorpresa più inattesa è forse l’aggiunta di un capolavoro firmato Pablo Picasso: si tratta di Nu Debout, pastello su carta del 1906, rarissima testimonianza del periodo rosa del genio spagnolo, tra i più poetici e meno rappresentati nelle collezioni pubbliche italiane.

Il gesto della Cy Twombly Foundation non si ferma alla donazione delle opere. Il progetto abbraccia anche la valorizzazione scientifica e didattica del museo, con 3 milioni di dollari destinati a due assi strategici:

  • 1,47 milioni di dollari per la riqualificazione del laboratorio di restauro: modernizzazione, sicurezza, nuove tecnologie e uno spazio intitolato all’artista.
  • 1,47 milioni di dollari per un master altamente specializzato in restauro di opere su carta, con borse di studio e durata garantita di almeno 15 anni. Il corso sarà attivato in collaborazione con enti accreditati dal Ministero dell’Istruzione e includerà anche un evento annuale internazionale.

L’obiettivo, dichiarano i promotori, è quello di fare della Galleria Nazionale un polo europeo di eccellenza nella conservazione dell’arte su carta, un settore chiave ma ancora poco strutturato nel panorama accademico e museale italiano.
Il presidente della Cy Twombly Foundation, Nicola Del Roscio, ha spiegato così il senso profondo della donazione:

«Twombly ha vissuto, lavorato e amato profondamente Roma. Volevamo che una parte importante della sua opera tornasse in questa città, non solo come segno del passato, ma come investimento per il futuro». Un futuro in cui l’arte non sia solo conservazione, ma educazione, scambio, ricerca e impegno civile. Con questa donazione, Roma si ritrova non solo più ricca di capolavori, ma più vicina all’idea contemporanea di museo: un luogo vivo, accessibile e in dialogo con il mondo.

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