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Europa in fiamme: caldo record nel Mediterraneo e zero termico sopra il Monte Bianco

La seconda ondata di calore dell’estate mette in ginocchio mari e ghiacciai e il termometro tocca livelli mai visti

Europa in fiamme: caldo record nel Mediterraneo e zero termico sopra il Monte Bianco

L’estate è iniziata da appena una manciata di giorni, ma il Vecchio Continente è già sotto scacco. Un’intensa ondata di calore (la seconda nel giro di poche settimane) sta investendo l’Europa, spingendo al limite non solo le città, ma anche gli ecosistemi più delicati e vitali del nostro pianeta: il mar Mediterraneo e le Alpi.

Le ultime rilevazioni satellitari e le mappe delle anomalie termiche ci mostrano l'immagine del Mediterraneo che sta diventando una vera e propria pentola a pressione climatica, con alcune zone che hanno già superato i +5°C rispetto alla media stagionale. Un'anomalia preoccupante che rischia di alterare la biodiversità marina, incentivare fioriture algali tossiche e compromettere gli equilibri dell’intero bacino.
Il colore rosso scuro sulle mappe delle temperature marine sta diventando nero. Un segnale estremo di un oceano che sta letteralmente “cuocendo”.

Non va meglio ad alta quota. In questi giorni, lo zero termico (il livello oltre cui la temperatura scende sotto lo zero) ha già toccato e superato i 4.000 metri, e secondo le previsioni potrebbe sfondare i 5.000 metri nei prossimi giorni. Un valore superiore alla cima del Monte Bianco (4.808 m), il punto più alto d’Europa.
A fornire questi dati allarmanti sono le stazioni meteorologiche di riferimento sul Monte Rosa e sul Monte Bianco, due dei massicci più monitorati del continente. "Se lo zero termico supera le vette alpine, vuol dire che l'intero ghiacciaio si trova a temperature sopra lo zero. Questo accelera lo scioglimento e innesca frane e instabilità", spiegano i climatologi.

Le ondate di calore, divenute ormai fenomeni ricorrenti, non sono più eventi eccezionali, ma segnali sempre più violenti della crisi climatica in atto. Tra gli effetti ci sono l' alterazione degli ecosistemi, la perdita di biodiversità, lo scioglimento dei ghiacci, l'innalzamento del livello del mare e i danni ingenti anche per l’agricoltura e la salute umana.
Secondo le previsioni, luglio potrebbe essere ancora più caldo. E se i trend non verranno invertiti, questo tipo di estremi diventerà la nuova normalità.

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