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Animali
01 Luglio 2025 - 12:05
Nei pendii ripidi e sui versanti scoscesi delle Alpi Marittime, gli stambecchi dominano il paesaggio con la loro straordinaria agilità. Questi maestosi abitanti della montagna, nonostante possano superare i 100 kg e portare corna fino a 8 kg di peso, si muovono con sorprendente rapidità su pareti quasi verticali, osservando dall’alto il mondo sottostante come vere sentinelle.
Ma se durante un’escursione ti capita di avvistare uno stambecco con orecchini colorati o un collare, non si tratta di un semplice dettaglio estetico: è il segno di un progetto scientifico promosso dal Parco Naturale delle Alpi Marittime. Gli animali vengono catturati, marcati e liberati per permettere ai ricercatori di monitorarne i movimenti, studiarne gli habitat e approfondire la loro biologia e comportamento.
Ogni marcatura è unica e permette di riconoscere i singoli animali nel loro ambiente. Tuttavia, la vastità e la conformazione complessa del territorio rendono difficile la raccolta dati esclusivamente tramite strumenti tecnologici come i GPS, spesso soggetti a limitazioni di segnale.
Ecco perché il Parco si rivolge agli escursionisti, agli alpinisti e a tutti gli appassionati della montagna: ogni avvistamento può essere prezioso. Se noti uno stambecco, un camoscio o un capriolo con orecchini o collari colorati, puoi contribuire a una migliore conoscenza di queste specie inviando una segnalazione.
Come partecipare?
Scatta una foto dell’animale, mettendo in evidenza le marcature.
Annota la posizione precisa dell’avvistamento, preferibilmente con coordinate GPS.
Segnala il colore e la posizione delle marcature auricolari (orecchio sinistro, destro o entrambi).
Compila la scheda di segnalazione online disponibile sul sito del Parco o inviala via email a laura.martinelli@areeprotettealpimarittime.it.
In alternativa, scarica e compila le schede cartacee “Becca lo stambecco” e “Occhio al camoscio” e inviale via email.
Se non riesci a fotografare l’animale, prendi nota immediatamente dei dettagli delle marcature per evitare di dimenticarli.
Con il contributo di tutti, sarà possibile ampliare il monitoraggio e supportare la conservazione di questi straordinari animali montani, continuando a studiare e proteggere la biodiversità delle Alpi Marittime.
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