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SCUOLA
02 Luglio 2025 - 02:00
A quasi dieci anni dal conseguimento della laurea, 350 ex studenti del corso in Scienze dell’educazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia si ritrovano di fronte a una scoperta inaspettata: il loro titolo di studio non è riconosciuto per lavorare come educatori nei nidi d’infanzia.
Una situazione paradossale, che ha coinvolto chi si era immatricolato tra il 2017 e il 2019, convinto di aver acquisito le competenze necessarie per una delle figure professionali più richieste nel settore dell’educazione. E invece, a distanza di tempo, questi laureati si sono accorti che il loro percorso non risponde ai requisiti richiesti per operare nei servizi per la prima infanzia.
La causa del problema risale proprio al 2017, anno in cui è stato introdotto un decreto ministeriale che ha modificato i criteri di accesso alla professione, richiedendo un piano di studi più mirato e specifico per chi intende lavorare con i bambini nei nidi.
Quella che sembra una vicenda isolata riguarda in realtà molti atenei italiani, che si sono trovati a gestire gli effetti di un cambiamento normativo non sempre recepito in tempo nei programmi universitari. Nel frattempo, l’Università di Modena e Reggio Emilia si è attivata per cercare una soluzione e tutelare i propri laureati, nel tentativo di offrire loro un percorso correttivo che consenta di ottenere l’idoneità necessaria.
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