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USA
02 Luglio 2025 - 03:00
Zohran Mamdani
Un nuovo fronte si apre nella già accesa campagna elettorale per il sindaco di New York: il presidente Donald Trump ha minacciato pubblicamente l’arresto di Zohran Mamdani, candidato democratico vincitore delle primarie, nel caso in cui, una volta eletto, cercasse di ostacolare le operazioni degli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE). La dichiarazione è arrivata dalla Florida, dove Trump ha risposto a una domanda dei giornalisti commentando le recenti affermazioni di Mamdani, il quale ha promesso che da sindaco si impegnerà a “fermare le deportazioni dei nostri vicini”.
Secondo Trump, un simile atteggiamento sarebbe inaccettabile. Ha affermato che in tal caso "dovremo arrestarlo", accusando Mamdani di essere un “comunista” e sollevando dubbi anche sulla sua cittadinanza, nonostante il candidato sia nato in Uganda e sia diventato cittadino statunitense nel 2018. “Esamineremo tutto”, ha aggiunto l’ex presidente, lasciando intendere che potrebbero esserci accertamenti futuri.
La candidatura di Mamdani, 34 anni, ex rapper e ora volto emergente della sinistra progressista, ha già creato forti tensioni politiche. Dopo aver battuto l’ex governatore Andrew Cuomo con un netto 56% contro 44% alle primarie, Mamdani si prepara ad affrontare a novembre l’attuale sindaco Eric Adams, che si ripresenta come indipendente, e il repubblicano Curtis Silwa, fondatore dei Guardian Angels. Cuomo, nonostante la sconfitta, non ha escluso la possibilità di correre comunque come candidato indipendente, sostenuto da alcuni settori moderati del Partito Democratico preoccupati dall’ascesa del suo avversario.
Nel frattempo, Trump ha già avvertito che, in caso di vittoria di Mamdani, potrebbe decidere di tagliare i fondi federali destinati a New York qualora il nuovo sindaco non dovesse allinearsi alle sue aspettative.
La candidatura di Mamdani sta creando agitazione anche nei settori economici e religiosi. Wall Street guarda con apprensione al suo programma: in una recente dichiarazione, il candidato ha espresso critiche nei confronti dei miliardari, invocando una maggiore equità. L'economia di New York, che ha un valore stimato attorno ai 2.000 miliardi di dollari, potrebbe risentirne secondo alcuni osservatori.
Anche parte della comunità ebraica, tra le più numerose al mondo proprio a New York, si mostra cauta nei confronti del possibile primo sindaco musulmano della città. Le tensioni interne al Partito Democratico, aggravate dalla sconfitta dell’apparato che aveva puntato su Cuomo, stanno generando fermenti e strategie alternative in vista del voto autunnale.
Intanto, i repubblicani osservano la situazione con interesse, intravedendo la rara possibilità di conquistare una delle roccaforti storiche dei democratici.
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