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L'inchiesta
03 Luglio 2025 - 10:05
Foto di repertorio
Un’inchiesta della Procura di Milano getta luce su un presunto sistema di corruzione legato agli appalti per i lavori in quattro istituti penitenziari situati tra Lombardia e Veneto. Al centro delle indagini c’è un ingegnere in servizio presso il Provveditorato regionale per la Lombardia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – con il ruolo di progettista e direttore dei lavori.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza sta conducendo perquisizioni in diverse città italiane, coinvolgendo soggetti legati al Provveditorato. Contestualmente, sono in corso acquisizioni di documenti anche nella sede lombarda dell’amministrazione penitenziaria.
Le ipotesi di reato formulate dalla Procura, nelle persone dei pm Giovanna Cavalleri e Giancarla Serafini, comprendono turbativa d’asta, falso ideologico e corruzione. Il sospetto è che gli appalti per interventi edilizi nei penitenziari siano stati oggetto di manipolazioni, con gare pilotate a favore di un'impresa compiacente.
I nomi degli indagati sono tre: un ex funzionario e un ingegnere del Provveditorato regionale, oltre al rappresentante legale della ditta che avrebbe ottenuto i lavori in cambio di tangenti. Le indagini, ancora in corso, puntano a smascherare un sistema collusivo che avrebbe condizionato l’assegnazione dei lavori pubblici, mettendo in dubbio la trasparenza e la legalità della gestione delle carceri.
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