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03 Luglio 2025 - 12:50
Immagine di repertorio
L’articolo 52 della Costituzione italiana stabilisce al secondo comma che “il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge”. Nonostante ciò, in Italia la leva obbligatoria non è più attiva dal 1° luglio 2005. La sospensione è stata il risultato di un processo legislativo iniziato durante il governo D’Alema e concluso con il governo Berlusconi. Da allora, il servizio militare e quello civile sono entrambi su base volontaria.
Il cambiamento ha comportato una trasformazione della struttura delle Forze Armate italiane, che oggi si basano su personale professionale. Il servizio civile, prima alternativo e obbligatorio per gli obiettori di coscienza, è stato riorganizzato su base volontaria e orientato ad attività di protezione civile, tutela ambientale, assistenza sociale e valorizzazione del patrimonio culturale.
La leva militare, in Italia, non è stata formalmente abolita, ma sospesa. Questo implica che, in caso di necessità, può essere riattivata con un decreto del Presidente della Repubblica. Tale decisione deve essere motivata da circostanze straordinarie, come una dichiarazione formale di guerra, una crisi internazionale rilevante o un’insufficienza strutturale del personale volontario.
Proprio questa terza eventualità è alla base delle recenti proposte di reintroduzione della leva. Alcuni partiti politici, in particolare la Lega, richiamano l’attenzione sul presunto sotto organico dell’Esercito italiano, stimato da alcuni dirigenti tra le 30.000 e le 40.000 unità mancanti. L’ipotesi di una leva selettiva o universale è tornata a circolare nel dibattito pubblico, anche se attualmente non vi sono provvedimenti concreti in discussione in Parlamento.
In Europa, il contesto internazionale – in particolare la guerra in Ucraina – ha riacceso la discussione sulla leva obbligatoria in diversi Stati. In Germania, dove la leva è stata sospesa nel 2011, alcuni esponenti del governo e delle forze armate hanno proposto una sua possibile reintroduzione. Il dibattito è presente anche nel Regno Unito: il governo laburista guidato da Keir Starmer ha fatto riferimento a un ipotetico ritorno del servizio obbligatorio per rafforzare il senso civico e l’organico della difesa.
In Serbia, la reintroduzione del servizio militare obbligatorio è stata annunciata ufficialmente nel settembre 2024, con previsione di entrata in vigore nel 2025. Al momento, tuttavia, non è ancora stata attivata in modo operativo.
Il servizio militare obbligatorio in Italia rimane, per ora, sospeso. La possibilità di reintrodurlo dipende da fattori politici, militari e internazionali. A oggi, non esistono iniziative legislative formali che ne prevedano il ritorno. Tuttavia, la questione resta aperta nel dibattito pubblico, alimentata da tensioni geopolitiche e da criticità evidenziate sul piano dell’organico delle Forze Armate.
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