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Pesca sportiva

Specie ittiche: il ministro Pichetto Fratin punta a semplificare le procedure di immissione per tutelare la pesca sportiva

Il MASE avvia un percorso per definire le specie autoctone e snellire le autorizzazioni per le alloctone

Specie ittiche: il ministro Pichetto Fratin punta a semplificare le procedure di immissione per tutelare la pesca sportiva

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha riconosciuto l'urgente necessità di snellire e semplificare le procedure di immissione di specie ittiche, sia autoctone che non, nei corsi d'acqua italiani. L'intervento, avvenuto durante una sessione di interrogazioni al Senato, mira anche a tutelare settori importanti come quello della pesca sportiva.

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha dichiarato di aver avviato da tempo un percorso per superare le problematiche attuali. Questo include sia la definizione delle specie ittiche d'acqua dolce riconosciute come autoctone sia la semplificazione del percorso autorizzativo per le specie alloctone. Il Ministro ha sottolineato come una rapida soluzione sia fondamentale per offrire un quadro regolatorio certo a tutti gli attori coinvolti, dalle azioni di conservazione del patrimonio naturalistico alle filiere economiche correlate, come appunto la pesca.

La materia, complessa e dibattuta, richiede di trovare un equilibrio tra le evidenze scientifiche, il rispetto delle previsioni della Direttiva Habitat e le istanze provenienti dalle Regioni. Pichetto ha ricordato che il Nucleo di ricerca e valutazione istituito presso il MASE ha già portato al riconoscimento di autoctonia del Coregone nei laghi dell'Italia settentrionale e centrale, e del Salmerino alpino per diversi bacini del Nord Italia.

Per accelerare il processo, il MASE ha espresso parere favorevole all'emendamento 3.0.22 presentato al ddl semplificazioni, attualmente in esame al Parlamento. Ulteriori approfondimenti scientifici sul tema sono stati richiesti all'ISPRA, con l'auspicio che possa contribuire a un chiarimento definitivo nel breve periodo.

Il Ministro ha concluso sottolineando l'importanza di agire su un "doppio binario": da un lato, riconoscere l'autoctonia per tutte le specie con sufficiente evidenza scientifica di diffusione su un determinato territorio; dall'altro, snellire le procedure autorizzative per le specie non autoctone, basandosi sull'esperienza maturata negli ultimi anni dalle strutture ministeriali che hanno già autorizzato più volte l'immissione di specie come le trote fario e iridea, in risposta alle istanze regionali.

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