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Romania, viaggio in moto si trasforma in tragedia: Omar Farang Zin ucciso da un orso

Il 48enne motociclista lombardo era in tour sui Carpazi quando è stato aggredito, il tragico incidente scuote la comunità

Romania, viaggio in moto si trasforma in tragedia: Omar Farang Zin ucciso da un orso

Un momento di svago e di divertimento, si è trasformato in un incubo: è quanto accaduto giovedì 3 luglio a Omar Farang Zin, 48 anni, motociclista originario della Lombardia, aggredito e ucciso da un orso in Romania. Una vicenda drammatica che ha inevitabilmente riportato alla mente, soprattutto in Trentino, il ricordo della tragica morte di Andrea Papi.

Chi era la vittima

Omar Farang Zin viveva a Samarate, in provincia di Varese, e lavorava come autista all’aeroporto di Malpensa. Grande appassionato di moto e tifosissimo della Juventus, stava partecipando a un tour motociclistico con altri bikers lungo la celebre Transfăgărășan, spettacolare strada che attraversa i monti Carpazi. Il dramma si è consumato nei pressi di Arefu, a circa 500 metri dalla diga di Vidraru.

Molto conosciuto e stimato, Omar era benvoluto da amici e colleghi. Sui suoi profili social, nelle ore successive alla notizia, sono apparsi numerosi messaggi di cordoglio, a testimonianza dell’affetto che lo circondava.

L’aggressione

Secondo le prime ricostruzioni riportate da MilanoToday, il motociclista si sarebbe fermato in una piazzola insieme ad altri compagni di viaggio, quando un orso si è avvicinato al gruppo. In pochi attimi si è consumata la tragedia: l’animale ha aggredito Omar, trascinandolo in un burrone all’interno della foresta. Il suo corpo è stato ritrovato senza vita nel punto esatto in cui era stato localizzato il suo telefono.

Solo il giorno prima, il 2 luglio, lo stesso Omar aveva pubblicato su Facebook delle foto di orsi bruni incontrati lungo il percorso, commentando: “Oggi i protagonisti sono stati gli orsi bruni, ma paesaggi da favola. Dopo la Transalpina al passo Urdele, ho percorso la Transfagarasan, chiamata anche ‘La Follia di Ceausescu’.”

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