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Omicidio Poggi

Garlasco, il mistero del tappetino insanguinato: nuove analisi nel terzo round dell’incidente probatorio

Confermata la natura ematica del reperto chiave, mentre si attendono i risultati sul DNA e le altre tracce per far luce sull’omicidio di Chiara Poggi

Garlasco, il mistero del tappetino insanguinato: nuove analisi nel terzo round dell’incidente probatorio

Prosegue l’inchiesta della Procura di Pavia sul caso di Chiara Poggi. Nel terzo round dell’incidente probatorio, che vede indagato Andrea Sempio per l’omicidio, venerdì 4 luglio si sono svolte nuove analisi su alcuni reperti chiave.

Le operazioni di laboratorio hanno riguardato in particolare il frammento del tappetino del bagno, intriso di sangue, e tamponi prelevati dal corpo di Chiara. “Oggi ci siamo concentrati esclusivamente sugli accertamenti biologici e sulle campionature”, ha dichiarato Luciano Garofano, ex generale del Ris e consulente della difesa di Sempio, al termine delle attività svolte presso la questura di Milano. “Non sono emerse novità particolari, visto che i reperti erano stati ampiamente esaminati in passato e già si conosceva la loro natura.”

Anche Marzio Capra, ex ufficiale del Ris e consulente della famiglia Poggi, ha confermato che i nuovi test hanno confermato la presenza di sangue sul tappetino, senza però rilevare elementi ulteriori rispetto alle precedenti indagini. “Le tracce ematiche sono state confermate, mentre i tamponi prelevati dalla vittima non hanno evidenziato fluidi biologici particolari oltre a quelli attesi”, ha spiegato. Dario Redaelli, altro consulente dei Poggi, ha aggiunto che non è stato trovato alcun liquido seminale nei campioni analizzati.

Non sono invece state effettuate le analisi sul capello recuperato nella spazzatura, i cui esami saranno programmati nei prossimi giorni in laboratorio. Secondo quanto trapelato, il calendario definitivo per le prossime perizie non sarebbe ancora stato definito, anche se le attività dei periti nominati dalla giudice Garlaschelli, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, proseguiranno con continuità dalla prossima settimana.

Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, ha sottolineato l’importanza di ogni nuovo reperto per colmare i vuoti presenti nell’indagine. “Ogni elemento rappresenta un tassello fondamentale per chiarire i fatti. Ora aspettiamo con attenzione i risultati delle analisi eseguite oggi,” ha detto. Pur mantenendo un atteggiamento prudente, ha ricordato che il punto focale resta l’analisi del DNA trovato sotto le unghie della vittima, attribuito sia dalla Procura di Pavia che dalla difesa di Stasi ad Andrea Sempio, così come la traccia denominata ‘impronta 33’ sulle scale della villetta, la cui attribuzione a Sempio è invece contestata dai periti di parte.

Dal canto suo, l’avvocato di Andrea Sempio, Angela Taccia, si è detta fiduciosa nella competenza dei periti coinvolti: “Confidiamo nella preparazione degli esperti incaricati.” Ha inoltre precisato che la prossima data importante sarà quella del 24 ottobre, quando davanti al giudice Garlaschelli saranno discussi i risultati dell’incidente probatorio. “La genetista Albani dovrà acquisire tutta la documentazione pregressa per poi valutare i dati insieme,” ha spiegato Garofano.

Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, ha espresso dubbi sulla completezza della documentazione in possesso del perito incaricato di esaminare il DNA trovato sotto le unghie della vittima. “Mancano elementi essenziali per una valutazione completa e affidabile,” ha detto, ricordando che tutto il materiale genetico era già stato utilizzato per una precedente perizia affidata al genetista Francesco De Stefano nel processo d’appello bis contro Stasi, che aveva concluso sull’impossibilità di utilizzare quei profili. “Io ritengo di aver svolto una valutazione esaustiva, partecipando direttamente a tutte le operazioni,” ha aggiunto Capra, ribadendo le sue conclusioni già espresse in passato.

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