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Terremoto tra Modena e Bologna: scossa di magnitudo 3.6 avvertita anche nel Ferrarese

Epicentro a San Felice sul Panaro, a pochi chilometri dalla zona colpita dal sisma del 2012

Terremoto tra Modena e Bologna: scossa di magnitudo 3.6 avvertita anche nel Ferrarese

Una scossa di terremoto ha fatto tremare l’Emilia Romagna nella mattina di mercoledì 9 luglio. Alle 9:43, i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno registrato un sisma di magnitudo 3.6, con epicentro localizzato a 5 km da San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, e una profondità di 10 km.

Il terremoto è stato avvertito chiaramente dalla popolazione tra le province di Modena, Bologna e Ferrara, in particolare nelle zone di Cento, Scortichino, Mirandola e Concordia. L’evento ha generato una certa preoccupazione, soprattutto per il richiamo immediato alla memoria del devastante sisma del maggio 2012, che colpì la stessa area con una magnitudo di 5.8, causando danni ingenti e diverse vittime. Fortunatamente, non si registrano danni a persone o cose in seguito alla scossa di oggi. Tuttavia, la Protezione Civile e i Comuni interessati hanno attivato i consueti controlli di sicurezza su scuole, edifici pubblici e infrastrutture.

L’area tra Modena, Bologna e Ferrara è ben nota per la sua attività sismica storica. Secondo gli esperti, i terremoti in questa zona sono legati al movimento delle faglie compressive dell’Appennino, che spingono da sud-ovest verso nord-est. In particolare, la faglia Campegine-Correggio, attiva tra i 3 e i 10 km di profondità, è indicata come una delle possibili responsabili dei movimenti tellurici più recenti. La sismicità dell’Emilia Romagna viene monitorata costantemente proprio per la presenza di queste strutture geologiche attive, come dimostra la mappa sismica storica dell’area che evidenzia decine di eventi registrati negli ultimi 40 anni.

L’INGV continuerà a monitorare la situazione per escludere eventuali repliche o scosse di assestamento.

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