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Invalsi 2025, allarme competenze: studenti promossi ma impreparati

Italiano e matematica peggio del periodo Covid: al Sud crollo drammatico, eccellenze in calo ovunque

Invalsi 2025, allarme competenze: studenti promossi ma impreparati

Foto di repertorio

La scuola italiana appare sempre più inclusiva ma sempre meno formativa. Secondo i risultati delle prove Invalsi 2025, aumenta il numero di studenti che ottiene il diploma, ma cala drasticamente il livello delle competenze, soprattutto in italiano e matematica. I dati sono peggiori persino rispetto al periodo pandemico, con un’Italia spaccata in due e un Sud in affanno.

Nel dettaglio, solo il 52% degli studenti dell’ultimo anno delle superiori ha raggiunto la soglia minima in italiano, quattro punti in meno rispetto al 2024. In matematica va ancora peggio: appena il 49% raggiunge un livello accettabile, con picchi negativi del 30% in regioni come Sardegna e Sicilia. Al Nord, invece, le percentuali superano anche il 60%.

Le differenze emergono già alle elementari, si amplificano alle medie e diventano strutturali alle superiori. La dispersione scolastica esplicita è in calo – oggi al 9,8%, e secondo le proiezioni ministeriali scenderà all’8,3% – ma cresce quella implicita: sempre più studenti completano il percorso ma senza le competenze minime in italiano e matematica. È la fotografia di una scuola che porta tutti al traguardo, ma molti senza scarpe, come ha sintetizzato il presidente Invalsi Roberto Ricci.

Le prove evidenziano inoltre un netto divario tra Nord e Sud, ma anche tra studenti con differenti condizioni socioeconomiche, background migratorio e genere. Le ragazze restano indietro in matematica, i ragazzi in italiano.

A preoccupare è anche il crollo degli studenti eccellenti: nel Nordest, dove si registravano i migliori risultati, la quota dei diciannovenni eccellenti in tutte le competenze di base è passata dal 28,4% del 2019 al 18,5% attuale.

Se da una parte si segnala un andamento positivo nell’apprendimento dell’inglese fino alla terza media, con aumenti significativi nelle prove di ascolto e lettura, in quinta superiore la curva si inverte: solo il 55% raggiunge il livello B2 nella lettura e appena il 44% nella comprensione orale.

Una nota incoraggiante arriva dai test sulle competenze digitali svolti in 500 scuole: tra i ragazzi di seconda superiore, l’85-90% mostra buona padronanza nell’uso consapevole di Internet.

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