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10 Luglio 2025 - 11:25
Dopo anni di attese, rallentamenti e ostacoli burocratici, entra finalmente nel vivo il cantiere che porterà al completamento dell'autostrada Asti-Cuneo. Questa mattina, presso il campo base della società Itinera a Roddi, è stato dato il via ufficiale alla posa delle nuove campate del viadotto di 402 metri che consentiranno di chiudere l’ultimo tratto mancante dell’autostrada.
Un momento simbolico e atteso da anni, celebrato con un sopralluogo istituzionale a cui hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori Marco Gabusi (Trasporti e Infrastrutture) e Enrico Bussalino (Infrastrutture strategiche), il vicepresidente della Provincia di Cuneo Massimo Antoniotti, i sindaci di Alba e Bra, e numerosi amministratori locali.
«Oggi abbiamo dato ufficialmente il via alla posa delle campate del viadotto da 400 metri, che rappresenta l’ultimo tratto necessario per completare definitivamente l’Asti-Cuneo – ha dichiarato Cirio –. Quando mi sono insediato, l’opera era bloccata nelle autorizzazioni e senza fondi. Ora, invece, siamo a un passo dalla conclusione. Entro la fine dell’anno si potrà viaggiare senza interruzioni da Asti a Cuneo». Il presidente ha sottolineato anche l’importanza dell’opera per l’accesso all’ospedale Michele Ferrero, con uscita gratuita al casello: «Un altro progetto che abbiamo sbloccato e portato a termine, e che oggi è tra le migliori strutture sanitarie in Italia».
Il lotto II.6a collegherà lo svincolo di Alba Ovest, entrato in funzione nel maggio 2023, con quello di Cherasco, completando il collegamento tra Marene (A6 Torino-Savona) e Asti Est (A21 Torino-Piacenza). I lavori in corso riguardano la costruzione dei ponti Rio Deglia e Vallone, il viadotto sulla SP7, oltre a rilevati, trincee e movimentazione degli impalcati metallici assemblati a terra. Otto campate per ciascuna carreggiata, per un totale di 402 metri, attraverseranno la strada provinciale e il canale Enel.
Sulla stessa linea l’assessore Bussalino, che ha evidenziato il valore paesaggistico e ambientale del progetto: «Evitare che il traffico pesante attraversi le strade secondarie delle colline patrimonio Unesco significa proteggere l’ambiente, la sicurezza stradale e la qualità della vita dei residenti».
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