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Il caso

"Frocio di m..." : per il pm non è omofobia ma "un insulto comune"

Cuneo, pestaggio nel 2023: per il PM non si tratta di omofobia, chiesta condanna per un anno

"Frocio di merda" è omofobia? Per il PM è (sì) un insulto (ma) comune

Immagine di repertorio

Un episodio avvenuto nel maggio 2023 nel centro di Cuneo è ora al vaglio del tribunale, con il PM che ha richiesto una condanna a un anno di reclusione per l’autore del pestaggio. La vicenda ha avuto luogo in piazza Boves, una zona molto frequentata durante la movida cittadina, e ha coinvolto un uomo di 27 anni di origini albanesi, domiciliato a Fossano, accusato di aver aggredito violentemente un giovane dopo averlo insultato con epiteti omofobi.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'aggressione è scattata dopo che la vittima, mentre passeggiava con un amico e gli dava un bacio sulla guancia, è stata apostrofata con frasi offensive come "frocio di m..." da uno sconosciuto. La reazione dell’aggressore è stata immediata e violenta: l’uomo ha colpito la vittima con calci e pugni, provocandole una frattura alla clavicola, un trauma cranico e un periodo di prognosi di quasi tre mesi.

Nel corso dell’indagine, il PM ha escluso l'aggravante di discriminazione per omofobia, definendo l'insulto come “un insulto di comune utilizzo” e sostenendo che non fosse sufficiente a qualificare l'aggressione come un atto omofobo. Secondo il magistrato, l'atto violento sarebbe stato motivato da una mera volontà di prevaricazione e non da un’intenzione discriminatoria legata all'orientamento sessuale della vittima. Tale interpretazione ha suscitato discussioni, in quanto molti avevano ipotizzato che la natura dell’insulto e della violenza fosse legata a un attacco motivato dall’orientamento sessuale della persona aggredita.

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