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La tragedia
11 Luglio 2025 - 15:45
Quella che per molti è una tradizione innocua e un passatempo estivo, lo scavo di buche in spiaggia, si è trasformata ieri in una tragedia a Montalto di Castro (Viterbo). Un ragazzo romano di 17 anni è morto soffocato dalla sabbia dopo essere rimasto sepolto nella buca che stava scavando, mentre si trovava in spiaggia con i fratelli più piccoli e il padre. L'episodio drammatico riaccende i riflettori su un pericolo spesso sottovalutato.
Stephen Leatherman, docente di scienza costiera alla Florida International University, ha più volte sottolineato come, purtroppo, il numero di persone decedute per soffocamento da sepoltura in buche sulla spiaggia sia superiore a quelle morte per attacchi di squali. Questo dato, sorprendente per molti, evidenzia la gravità del rischio.
Il rischio principale è l'intrappolamento e il conseguente soffocamento. La sabbia, specialmente se asciutta e sciolta, è estremamente instabile. Un collasso può avvenire in pochissimi e decisivi secondi, intrappolando chi si trova all'interno. A questo si aggiunge la straordinaria difficoltà nelle operazioni di soccorso e il peso incredibile che la sabbia, una volta collassata, può esercitare sul torace e sull'addome, impedendo la respirazione.
Ogni singolo movimento, in caso di intrappolamento, potrebbe peggiorare la situazione, rendendo la sabbia ancora più densa e pesante. Il panico, poi, può aggravare ulteriormente la situazione, spingendo a compiere movimenti avventati che accelerano l'instabilità della buca.
Leatherman, ripreso da Rai News, spiega che la sabbia "non è un materiale in senso stretto, ma piuttosto un insieme di materiali di forma sferica e dimensioni diverse, che variano da 0,06 e 2 millimetri di diametro". Prosegue lo scienziato: "Se si scava una buca sulla spiaggia, questa rimarrà stabile finché la sabbia è umida. Quando si asciuga, o quando qualcuno si ferma vicino al bordo della buca, aggiungendo peso extra, questa crolla, e i granelli riempiono tutti gli spazi aperti nella buca, non lasciando più aria a chi vi rimane intrappolato."
Esistono comunque dei modi per cercare di salvare una persona rimasta intrappolata. La prima e fondamentale azione consiste nel collocare delle assi che vadano da una parte all'altra della buca. È essenziale cercare di rimuovere la sabbia rimanendo su queste assi, per evitare di aggiungere peso e, di conseguenza, di smuovere ulteriore sabbia che potrebbe aggravare l'intrappolamento.
La raccomandazione finale e più importante dello scienziato è categorica: “Mai scavare una buca più profonda di 60 centimetri”. Questa semplice precauzione può fare la differenza tra un innocuo passatempo e una potenziale tragedia. La tragedia di Montalto di Castro serve da monito per aumentare la consapevolezza sui rischi e adottare comportamenti più responsabili sulle nostre spiagge.
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