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Sanità

Virus tropicali in Europa: arrivano le linee guide dell'OMS

Con il clima che cambia e i viaggi frequenti, virus come dengue e Zika arrivano anche in Italia. Scopri rischi, sintomi, prevenzione e linee guida OMS.

Virus tropicali in Europa: arrivano le linee guide dell'OMS

Il riscaldamento globale e la crescente mobilità stanno portando virus tropicali come dengue, chikungunya, Zika e febbre gialla sempre più vicini a noi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il 4 luglio 2025 un documento unico con linee guida condivise per queste quattro infezioni, trasmesse soprattutto da zanzare del genere Aedes, che mettono a rischio oltre 5,6 miliardi di persone nel mondo.

Diagnosticarle è complicato perché i sintomi sono simili: febbre, dolori muscolari o articolari, mal di testa ed eruzioni cutanee. Questo rende difficile distinguere una malattia dall’altra, soprattutto dove non ci sono strumenti diagnostici adeguati.

Cosa dicono le linee guida dell’OMS

Per casi lievi è consigliata l’idratazione orale e l’uso di analgesici sicuri come paracetamolo o metamizolo, mentre è meglio evitare i FANS e i corticosteroidi in fase acuta. Nelle forme più gravi si sconsigliano immunoglobuline e trasfusioni piastriniche preventive, se non vi è sanguinamento. Per la febbre gialla sono in sperimentazione farmaci come gli anticorpi monoclonali TY014 e il sofosbuvir, utilizzati fragenticamente in studi clinici.

Sul fronte vaccini, in Italia per la dengue sono disponibili Dengvaxia e Qdenga: il primo solo per chi ha già avuto l’infezione, il secondo approvato in Europa dal dicembre 2022 anche per chi non è stato infettato prima. Già esiste un vaccino per chikungunya (Ixchiq), ma la sua somministrazione negli over 60 è attualmente in sospeso e la sua adozione è ancora limitata.

La situazione in Italia nelli primi sei mesi del 2025

Dall’1 gennaio al 30 giugno il sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità ha registrato 68 casi di dengue e 22 di chikungunya, tutti “importati” da viaggi all’estero, insieme a quattro casi di Zika, senza decessi. Arrivano da paesi come il Sud America, il Sudest asiatico, Madagascar, Sri Lanka e Réunion. Questi numeri dimostrano una sorveglianza attiva e tempestiva, con nessun focolaio locale grave, almeno per ora.

Nello stivale, infatti, per ora non è scattato l'allarme. Per sicurezza, però, si possono adottare misure semplici ma dalla grande efficacia: usare repellenti con DEET o permetrina, coprirsi con abiti adeguati, utilizzare zanzariere ed eliminare qualsiasi possibile ristagno di acqua come vasi, sottovasi, ciotole per animali, grondaie o tombini. In situazioni molto critiche, può essere necessario un intervento professionale di disinfestazione.

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