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Economia
14 Luglio 2025 - 17:55
La condizione dei minori in Italia è sempre più precaria, con un numero allarmante di bambini a rischio di povertà o esclusione sociale. Secondo l'ultimo rapporto Istat, "Le condizioni di vita dei minori di 16 anni", nel 2024 ben il 26,7% dei minori rientra in questa categoria critica. La situazione è particolarmente grave nel Sud e nelle Isole, dove la percentuale schizza al 43,6%.
Il rischio di povertà o esclusione sociale per i minori aumenta drasticamente in base alla composizione del nucleo familiare:
Numero di minori in famiglia:
Per i minori che vivono con entrambi i genitori:
18,1% se non ci sono fratelli.
26,2% se è presente almeno un fratello.
Per i minori che vivono con un solo genitore:
38,3% in assenza di fratelli.
53,3% nel caso ve ne sia almeno uno.
Questi dati evidenziano come la presenza di più figli e la monoparentalità siano fattori che acuiscono la vulnerabilità economica delle famiglie.
Rispetto al 2021, la quota di minori a rischio povertà o esclusione sociale a livello nazionale è diminuita di 3 punti percentuali, in particolare nel Nord. Tuttavia, si registrano tendenze preoccupanti:
Minori stranieri: La loro quota tra i minori a rischio è raddoppiata. Il 43,6% dei minori stranieri è a rischio di povertà o esclusione sociale, un valore superiore di oltre 20 punti percentuali rispetto ai coetanei con cittadinanza italiana (23,5%).
Disparità regionali: Nel Mezzogiorno, le differenze tra italiani e stranieri sono ancora più ampie: il rischio tra i minori stranieri raggiunge il 78,2%, mentre tra gli italiani è del 40,9%. Ciononostante, quasi la metà (il 49,2%) dei minori a rischio di povertà o esclusione sociale è di nazionalità italiana e vive nel Mezzogiorno.
Deprivazione Materiale e Sociale: L'incidenza della deprivazione materiale e sociale specifica per i minori è diminuita. Tuttavia, per chi ne è colpito, appare più severa: il 51,6% presenta almeno sei segnali di deprivazione (rispetto al 36,2% del 2021), su 17 previsti per i minori. Questo indica una concentrazione di difficoltà in un numero più ristretto di casi, ma con maggiore intensità.
Insicurezza Alimentare: Migliora a livello nazionale (-1 p.p.) e nel Nord (-3,1 p.p.), ma rimane sostanzialmente stabile nel Centro e nel Mezzogiorno, dove il 4,9% dei minori presenta segnali di insicurezza alimentare, con un picco dell'8,9% al Sud.
Le difficoltà economiche delle famiglie con componenti di età inferiore ai 16 anni, generalmente nella prima fase del ciclo di vita, sono spesso legate alle spese per l'abitazione:
Mutuo per abitazione di proprietà: Il 22,7% di queste famiglie sta pagando un mutuo, una quota più che doppia rispetto al totale delle famiglie (10,2%).
Pagamento di un affitto: Il 23,6% paga un affitto, contro il 18,4% del totale delle famiglie.
La situazione finanziaria della famiglia è tra i fattori determinanti del rischio di povertà a cui il minore potrà essere esposto anche in età adulta. Il rischio è che possano vivere in una famiglia con un reddito netto equivalente inferiore a una soglia fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito netto equivalente.
Il rapporto Istat lancia un monito chiaro: nonostante alcuni lievi miglioramenti generali, la povertà e l'esclusione sociale continuano a minacciare in modo grave il futuro di troppi bambini e adolescenti in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali e tra le famiglie più fragili.
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