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Corea del Sud, il candidato ministro degli Esteri Cho Hyun ha esposto un nuovo piano per la politica internazionale

Relazioni più equilibrate con gli Stati Uniti, apertura al Nord e cooperazione trilaterale con Cina e Giappone

Corea del Sud, il candidato ministro degli Esteri Cho Hyun ha esposto un nuovo piano per la politica internazionale

La Corea del Sud si prepara a ricalibrare la propria politica estera con una visione audace e multilaterale. Il candidato ministro degli Esteri Cho Hyun, in audizione davanti all’Assemblea nazionale, ha esposto le priorità strategiche del futuro esecutivo, segnando un cambio di passo rispetto al passato recente. Al centro della sua dichiarazione: il rilancio dell’alleanza con Washington, l’ambizione di riaprire il canale del dialogo con la Corea del Nord e la costruzione di nuovi equilibri nella regione asiatica.

Alleati sì, ma alla pari

Cho ha chiarito che l’obiettivo principale sarà quello di rafforzare il rapporto con gli Stati Uniti, senza però rinunciare all’autonomia negoziale di Seoul. La questione dei dazi, imposti unilateralmente da Washington con una tariffa del 25%, è un nodo critico. “Ci muoveremo in modo proattivo per ottenere esenzioni o riduzioni – ha affermato – puntando su un’intesa che tuteli gli interessi reciproci”. Il diplomatico ha ribadito l’intenzione di promuovere una cooperazione a 360 gradi: dal commercio alla difesa, passando per la sicurezza e l’innovazione tecnologica.

La “modernizzazione dell’alleanza” citata da Cho ricalca le richieste dell’amministrazione Trump, che spinge da tempo per una ripartizione più equa degli oneri militari. Il candidato ministro ha sottolineato che sarà fondamentale mantenere una comunicazione continua con gli USA, lasciando aperta la possibilità di missioni diplomatiche oltreoceano per accelerare le trattative.

Verso una nuova stagione di dialogo con Pyongyang

Un’altra priorità della futura agenda diplomatica sudcoreana riguarda la Corea del Nord. In linea con la visione del presidente Lee Jae-myung, Cho Hyun ha ribadito la volontà di riaprire un dialogo diretto con il regime di Kim Jong-un, puntando su un approccio “graduale e realistico” alla denuclearizzazione e alla stabilità nella Penisola. “Il Nord rappresenta una minaccia esistenziale, ma anche un interlocutore necessario per costruire la pace”, ha detto, descrivendo la Corea del Nord come un attore dalla “doppia natura”.

Cho ha aperto alla possibilità di sospendere temporaneamente le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti, a patto che si creino le condizioni per un’intesa. Questo gesto potrebbe facilitare il clima di fiducia tra le due Coree e ridurre le tensioni regionali.

La partita regionale: Giappone, Cina e Russia nel mirino diplomatico

Oltre all’asse Washington-Seoul, l’attenzione sarà rivolta anche ai rapporti con il Giappone e la Cina. Cho ha promesso un rinnovato impegno per organizzare un vertice trilaterale tra Corea del Sud, Cina e Giappone entro la fine dell’anno. Con Tokyo, intende affrontare le divergenze storiche con “pazienza”, in riferimento alle ferite ancora aperte dell’epoca coloniale giapponese.

Sul fronte della sicurezza regionale, il candidato ministro ha espresso preoccupazione per il riavvicinamento militare tra Russia e Corea del Nord. Ha assicurato che Seoul lavorerà in stretto coordinamento con i partner internazionali per evitare che tale alleanza minacci la stabilità nella regione.

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